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Il “modello Cuneo” vince anche per il vino


In Italia, il settore vinicolo, nel 2016, dai dati Istat, elaborati da Ismea, ha avuto una performance estremamente positiva: 50,118 milioni di ettolitri prodotti, più 3% rispetto al 2015. La stessa percentuale di crescita, nel confronto fra i due anni, fatta registrare dal Piemonte con 2,549 milioni di ettolitri. E un quantitativo di Doc rossi e bianchi dell’area subalpina (2,120 milioni di ettolitri), secondo solo al Veneto irraggiungibile a 5,732 milioni di ettolitri.

Buona parte del volume e della qualità a esso legata arriva dalla provincia di Cuneo. Durante il Vinitaly Olivero ha anche premiato il produttore Pietro Ratti di La Morra, già presidente del Consorzio Barolo e Barbaresco, la cui nuova cantina è stata indicata come una delle più belle e inserite armonicamente nel paesaggio di tutta la Penisola.

L’Italia, nel 2016, si conferma primo Paese al mondo come produzione e una fetta consistente del volume prende la strada dell’estero: 21 milioni di ettolitri (+3% sul 2015), con un controvalore di 5,6 miliardi di euro (più 4% sul 2015). Quest’ultima cifra rappresenta il 14,6% dell’importo totale (38,36 miliardi di euro) fatturato nel mondo dall’intero comparto agroalimentare.

La sfida del vino esportato viene giocata con la Spagna e la Francia per accaparrarsi i mercati chiave e più ambiti: soprattutto quelli di Stati Uniti; Cina; Regno Unito e Russia. Pur in presenza di una tendenza positiva del nostro export, le due nazioni, al momento, ci sono ancora davanti: la Spagna come quantità (22,4 milioni di ettolitri) e la Francia per controvalore (8,25 miliardi di euro).

“L’aumento delle esportazioni e il primato mondiale nella produzione – commenta il viceministro Olivero – confermano le grandi potenzialità di un settore che, in Italia come all’estero, è sinonimo di eccellenza e di qualità. Fino a ora è stato fatto un buon lavoro. Abbiamo creduto nella cultura del vino. Per questo motivo è fondamentale proseguire il percorso iniziato, con investimenti mirati nel comparto e ulteriori semplificazioni capaci di migliorare l’offerta delle nostre imprese”.

In quale modo?

“Siamo primo esportatori mondiali per quantità, adesso l’obiettivo principale è crescere ancora in qualità e valore dei nostri prodotti. Con il Piano per l’internazionalizzazione abbiamo lavorato per essere uniti come sistema Italia e ampliare gli sbocchi sui mercati emergenti e importanti come quello cinese. Dobbiamo proseguire in questa direzione, sostenendo le aziende per rafforzare la loro presenza anche nel commercio via Internet”.

In questo contesto, quale ruolo possono svolgere il Piemonte e la provincia di Cuneo?

“Il nostro settore vitivinicolo è capace di proporsi come modello vincente per tutto il Paese. In particolare su due aspetti: la valorizzazione del prodotto e la cooperazione tra le cantine. Per crescere abbiamo bisogno che il vino si presenti con tutta la ricchezza della storia, del paesaggio, della cultura produttiva. E chi dispone di un territorio patrimonio dell’Unesco ha una carta in più, che oggi va giocata fino in fondo”.

(Nella foto: Pietro Ratti premiato dal viceministro Andrea Olivero)