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Il mercato della carne guarda ai Paesi arabi 


«Da anni ormai non si fa altro che annunciare la crisi strutturale del settore del bovino da carne in Italia senza che vengano presi provvedimenti concreti. Il calo della produzione nella nostra Regione sta diventando preoccupante, le stalle si stanno svuotando e i rincari delle quotazioni dei bovini da ristallo provenienti dalla Francia non fanno certo pensare ad un recupero nei prossimi mesi. Occorre rivedere le dinamiche di mercato senza perdere ulteriore tempo. Il rischio è che la produzione di carne bovina italiana sparisca nel volgere di poco tempo».
Questo l’appello lanciato da Mario Panero, presidente dell’Asprocarne Piemonte, in apertura dell’Assemblea generale annuale dei soci tenutasi lo scorso 27 giugno a Carmagnola.
«Tutte le indagini statistiche – ha proseguito il presidente Panero – evidenziano un netto calo dei consumi di carne rossa nel nostro Paese. La crisi economica generale ha di fatto accentuato questa tendenza, consolidandola. Si rende dunque necessario un intervento strutturale del mercato cercando, dove possibile, di individuare nuovi canali di vendita che assicurino la sopravvivenza dei nostri allevamenti.
PRIMAVERA ARABA. Esistono reali possibilità di riuscire ad allacciare importanti partnership con molti Paesi del bacino mediterraneo che, a seguito degli sconvolgimenti portati dalla cosiddetta “primavera araba”, hanno aperto le loro frontiere verso i mercati europei avanzando importanti richieste di prodotto. Nel contempo risulta di fondamentale importanza rilanciare il mercato interno, ricercando nuovi sbocchi per le nostre produzioni di altissima qualità ed in particolare per la razza Piemontese, che rimane il fiore all’occhiello delle carni bovine prodotte in Piemonte».
QUALITA’ NAZIONALE. In apertura dei lavori, l’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Claudio Sacchetto, ha sottolineato come si renda necessaria, oggi più che mai, una forte sinergia tra l’amministrazione pubblica e i rappresentanti dei produttori al fine di raggiungere gli obiettivi comuni a favore della filiera. Primo fra tutti l’avvio dell’SQN (Sistema di Qualità Nazionale in zootecnia) per il quale la Regione Piemonte si impegnerà in conferenza Stato – Regioni in modo concreto in modo tale da ottenere finalmente l’approvazione del disciplinare di produzione.
NUOVI MERCATI. Francesco Franzin, delegato commerciale del Consorzio “L’Italia Zootecnica” ha fatto il punto sulle reali possibilità di esportare bovini in Paesi extra europei, non escludendo di poter concludere nei prossimi mesi contratti di fornitura con questi Paesi.
Infine, l’ex assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Mino Taricco, ha evidenziato come molto spesso la burocrazia nel nostro Paese impedisca di prendere decisioni in tempi rapidi a favore degli operatori della filiera i quali, di conseguenza, subiscono la concorrenza dei loro colleghi di altri Stati.