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Il mercato cerealicolo sul banco della qualità


Quasi 80 centri di stoccaggio in 32 province e 14 regioni italiane. Sono i numeri della Rete Nazionale di Qualità Cerealicola, il progetto voluto da Coldiretti per potenziare il Made in Italy su pasta e derivati dei cereali, con la partecipazione dei Consorzi agrari e delle cooperative aderenti a Coop Coldiretti, che finanzia i produttori per l’acquisto di attrezzature per salvaguardare la qualità e la salubrità dei cereali, oltre ad azioni di monitoraggio, ricerca e assistenza tecnica.
Il bilancio del primo anno di attività è stato stilato nel corso di un incontro svoltosi a Roma, che ha costituito anche l’occasione per fare il punto sull’andamento della campagna cerealicola. Una campagna che ha fatto registrare una buona qualità per il frumento tenero e per il frumento duro, accompagnata da un aumento della superficie complessiva investita (+11,29% per il frumento tenero e +9,7% per il frumento duro) e, soprattutto, dalla conseguente riduzione delle importazioni stimate: -32,6% per il frumento tenero e -15,9% per il frumento duro (elaborazione Coldiretti su dati Istat-Agrit 2012).
Situazione sicuramente più critica per il mais, con una riduzione stimata, rispetto allo scorso anno, del 12,9% che sta determinando un aumento delle importazioni che potrebbe attestarsi al 23/24% (a causa prevalentemente della siccità).
I prezzi rispetto allo scorso sono complessivamente aumentati. Per il frumento tenero si è passati, in linea generale da 200 €/t nel 2011 a 260-270 €/t quest’anno, per il frumento duro da 280 a 280/290 €/t e per il mais da 190 a 240-250 €/t.
Il progetto, che si è classificato primo nella graduatoria Ismea, sta costruendo un sistema di monitoraggio sulle caratteristiche qualitative, sulla sicurezza alimentare a livello nazionale che, analogamente con quanto viene già realizzato in altri Paesi europei, costituisce uno strumento indispensabile per le azioni di programmazione da parte dell’ente pubblico e un elemento di conoscenza e di valutazione per gli operatori di tutta la filiera, per rafforzare sempre di più le azioni contrattuali e potenziare il Made in Italy anche all’estero.