Sezioni


Il mais piemontese regge la qualità


Prosegue in questi giorni la raccolta del mais. Dopo gli ottimi risultati della passata stagione, l’attuale campagna può essere definita “variabile”, con una produzione che si differenzia, a parità di varietà di ibridi, da un’area all’altra. In alcune zone si sono riscontrate produzioni elevate, in altre sotto la media delle annate precedenti. Le cause sono imputabili a diversi fattori: in alcuni casi la partenza stentata della coltura, terreni non in tempera con umidità non adeguata, attacchi di elateridi, fallanze da marciumi e attacchi da nottue. A cui si aggiungono le grandinate e la siccità del periodo estivo. A livello di rese, nelle zone irrigue fertili, si è arrivato ad una produzione media di granella nell’ordine di 170 – 180 quintali per ettaro, base 30% di umidità. Per quanto riguarda, sempre nelle zone irrigue fertili, il trinciato di primo raccolta ha raggiunto una produzione media di 680 – 910 quintali ad ettaro, quello di secondo raccolto invece si attesta a 575 – 625 quintali/ettaro. Nel complesso si tratta di rese mediamente inferiori agli anni passati. Per ciò che concerne invece il fronte del mercato si stanno invece riscontrando quotazioni elevate. In questi giorni dovrebbe concludersi i trinciati, ormai praticamente finiti, mentre per la granella rimane ancora un 30 – 40% di raccolto, per cui si arriverà, indicativamente fino all’ultima decade di ottobre. La qualità del mais in Piemonte è mediamente accettabile, migliore rispetto alle produzioni del resto del Nord Italia, dove invece si stanno verificando alcune problematiche per quanto riguarda i valori di aflatossine.