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“Il Governo non mi ha difesa, me ne vado”


«Mi dimetto da ministro. L’ho deciso per la mia dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo. Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità».
Sono da poco passate le 21, quando domenica 26 gennaio la ministra delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, affida alla propria bacheca facebook l’annuncio delle dimissioni.

REGISTRAZIONI IMBARAZZANTI
La decisione viene dopo che da settimane la ministra si trovava sotto i riflettori dei media per le indagini sui presunti favoritismi all’Asl di Benevento. Una vicenda che non la vede indagata, ma protagonista di “imbarazzanti” registrazioni effettuate a casa sua, quando lei non era ancora ministro.
Lo scorso 17 gennaio (vedasi l’intervento integrale nella sezione “Politica & Opinioni” di terraoggi.it), la ministra si era difesa in Aula a Montecitorio gridando al complotto. Non era passata inosservata, in quella occasione, l’assenza del presidente del Consiglio Enrico Letta, così come, successivamente, secondo alcuni osservatori anche Angelino Alfano, leader del Nuovo Centrodestra, il partito della ministra, non si sarebbe speso a sufficienza per difenderla.

L’INCHIESTA SU AGEA
Le dimissioni della ministra seguono di pochi giorni la nuova acquisizione di documenti da parte della Guardia di Finanza sulla gestione di Agea, l’agenzia per l’erogazione dei fondi comunitari controllata dal Ministero delle Politiche agricole, sulla quale grava un’inchiesta della Magistratura per fare chiarezza su pratiche e mandati di pagamento.
Anche in questo caso, la De Girolamo aveva già avuto modo di precisare che l’indagine è in corso da tempo e che riguarda vicende precedenti il suo insediamento (aprile 2013): «L’attuale amministrazione ministeriale – aveva dichiarato – nulla ha a che fare con le indagini in corso, se non per aver offerto la più totale collaborazione agli inquirenti».

CINQUE MINISTRI IN CINQUE ANNI
La prima reazione alle dimissioni della ministra, è arrivata dalla Coldiretti, per bocca del suo presidente nazionale, Roberto Moncalvo: «Ringraziamo Nunzia De Girolamo per il lavoro svolto con passione ed impegno alla guida del Ministero dell’Agricoltura dove occorre superare al più presto questa fase di incertezza, dopo che sono già cambiati alla guida del Dicastero ben 5 ministri negli ultimi cinque anni».
«E’ iniziato un anno determinante per l’attuazione della riforma della politica agricola europea (Pac) e l’appuntamento dell’Expo – ha aggiunto Moncalvo – e l’agricoltura italiana ha bisogno subito di un riferimento istituzionale stabile e credibile».

(nella foto: Nunzia De Girolamo)