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Il Centro di promozione dei prodotti in legno del Canavese, modello di filiera forestale che fa scuola in Italia


Il Comune di Castellamonte in collaborazione con La Segheria Valle Sacra, il Consorzio Forestale del Canavese e la Cooperativa Valli Unite del Canavese hanno inaugurato venerdì 23 febbraio il “Centro di promozione dei prodotti in legno del Canavese”, esemplare modello di filiera forestale che fa scuola non solo in Piemonte ma in Italia. Un modello che giunge alla vigilia dell’approvazione del nuovo “Codice Forestale”, che metterà il sistema forestale italiano al centro del sistema ambientale, promuovendo una gestione attiva delle foreste. Una legge che vuole unire virtuosamente Enti locali, sistema delle imprese e terzo settore.
Positivo è il commento di Gianni Tarello, coordinatore del settore forestale dell’Alleanza delle Cooperative, e presidente della Cooperativa Valli Unite del Canavese: “In Piemonte si stanno sviluppando una serie di importanti progetti nell’ambito forestale finalizzati alla valorizzazione del legname locale. Sono coinvolte una serie di aziende e cooperative che hanno come obiettivo quello di ridare impulso all’impiego di legno piemontese per usi nobili, compresa la bioedilizia, certi di avere a disposizione in Piemonte legno di ottima qualità, contrariamente al pensiero unanime diffuso”.

Al centro di questi progetti è appunto il modello di filiera forestale del Canavese composta da varie realtà produttive: il Consorzio Forestale del Canavese gestisce circa quattromila ettari di boschi, prevalentemente castagneti, la Cooperativa Valli Unite del Canavese, che si occupa di attività forestali, di recuperare territorio e di prevenzione del rischio idrogeologico con tecniche di ingegneria naturalistica, e la Segheria Valle Sacra, che si propone di valorizzare il legname attraverso la sua trasformazione.

Prosegue Gianni Tarello: “Se all’inizio dello sviluppo del progetto le attività produttive si limitavano a produrre paleria di castagno e carpenteria in legno per l’edilizia, oggi, con la collaborazione di nuovi soggetti, l’obiettivo diventa costruire in bioedilizia con legname piemontese. I nuovi attori che condividono questo sogno sono la Cooperativa Edilcasa di Biella, specializzata in bioedilizia, e il gruppo industriale Iris-Laserlam, che sta progettando la ristrutturazione e la rivitalizzazione di borgata Ambornetti a Ostana, in Valle Po, totalmente in bioedilizia con legname di castagno piemontese. Le difficoltà non sono poche e gli ostacoli vengono anche dall’UE che non prende in considerazione il legname presente in Piemonte per la certificazione ai fini strutturali, ma tende a privilegiare legni di qualità molto inferiore come l’abete rosso”.
Tommaso Mario Abrate, presidente di Fedagri Piemonte, conclude: “Fondamentale avere nella nostra Regione un centro di questo genere, polo di eccellenza in ambito forestale e strategico in Piemonte, dove la gestione delle foreste è anche e soprattutto un mezzo di gestione consapevole del patrimonio ambientale. Un grazie particolare al Comune di Castellamonte, alla Segheria Valle Sacra, al Consorzio Forestale del Canavese, alla Cooperativa Valli Unite del Canavese e non ultimo al collega Gianni Tarello per il grande impegno profuso nel progetto”.