Il 2012 è stato l’anno dei record negativi
Il 2012 è l’anno dei record negativi: il carrello della spesa delle famiglie e il tasso medio d’inflazione hanno toccato i valori più alti dal 2008, attestandosi rispettivamente al 4,3 per cento e al 3 per cento. Numeri che per gli italiani si sono tradotti in una stangata senza precedenti, con due famiglie su tre costrette a tagli enormi alla spesa per arrivare a fine mese e consumi pro capite tornati ai livelli più bassi dal dopoguerra. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati dell’Istat.
Nel dettaglio, la dinamica dei prezzi al consumo nel 2012 ha risentito principalmente delle tensioni sui prezzi delle materie prime energetiche -osserva la Cia- con i listini della voce combustibili, elettricità e acqua cresciuti del 7,1 per cento in media d’anno. Invece i prodotti alimentari in controtendenza si sono fermati al +2,5 per cento, mantenendosi al di sotto del tasso medio annuo dell’inflazione e contenendo per quanto possibile l’aumento generale dei prezzi.
Nonostante questo, però, per affrontare le spese obbligate (carburanti, utenze, mutui, affitti, Imu) gli italiani hanno dovuto necessariamente “tagliare” sulla tavola: sei famiglie su dieci hanno modificato gli acquisti dei prodotti alimentari e circa il 50 per cento ha ridotto decisamente la spesa -sottolinea la Cia-. Il 34 per cento (7,4 milioni) ha optato per prodotti “low-cost” o di qualità inferiore e il 28 per cento ha ammesso di rivolgersi ormai quasi esclusivamente ai discount. Senza contare che nel giro di un anno è addirittura raddoppiata (dal 6,7 al 12,3 per cento) la quota degli italiani che hanno dichiarato di non potersi più permettere di mangiare carne o pesce ogni due giorni.
Ora anche il 2013 si è aperto con prospettive per niente rosee e con un clima d’incertezza generale ampliato dalla campagna elettorale. Ma questa fase di perenne emergenza non può durare ancora per molto. Le famiglie sono allo stremo e la prossima legislatura -conclude la Cia- dovrà prendere subito provvedimenti per aiutare le famiglie, ad esempio riducendo gli oneri fiscali, e rilanciare i consumi interni. Altrimenti l’Italia non uscirà mai dal tunnel della crisi.