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I super CAA della Regione Piemonte non piacciono a Confagricoltura: “Costi che ricadranno sugli agricoltori”


La Regione Piemonte intende delegare ai Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) una serie di attività che attualmente vengono svolte dalla Regione stessa e da altre pubbliche amministrazioni. I CAA sono soggetti privati (disciplinati dai decreti ministeriali 27 marzo 2001 e 27 marzo 2008) che rappresentano il tramite tra gli agricoltori e gli enti pubblici che gestiscono e finanziano i programmi d’intervento in agricoltura.

Il provvedimento che la Regione intende adottare – che passerà al vaglio della Conferenza Permanente Regione-Autonomie Locali – presenta alcuni aspetti critici. Infatti, sulla base di questo provvedimento alcune funzioni attualmente svolte dall’ente pubblico verrebbero attribuite ai CAA, i quali dovrebbero opportunamente adeguare la loro organizzazione, sviluppando nuove funzioni al servizio delle imprese agricole.

Se da un lato ciò potrà favorire la velocizzazione, almeno così ci si augura, di talune pratiche, dall’altro imporrà ai CAA l’adozione di nuove procedure, l’adeguamento degli standard funzionali e operativi e, non ultimo, la riqualificazione e l’incremento del personale impiegato.

“Tutto questo – sostiene Confagricoltura – si tradurrà, non essendo previsto un finanziamento della Regione per le nuove attività, in un aggravio di costi che, forzatamente, ricadrà sugli utenti dei servizi. In pratica, gli agricoltori che finora hanno fruito gratuitamente di determinate prestazioni da parte della pubblica amministrazione, in futuro saranno costretti a rivolgersi ai CAA sostenendo le spese relative alla loro erogazione”.

Per Confagricoltura, che sollecita da tempo una revisione complessiva della politica agricola e una semplificazione delle procedure amministrative, il provvedimento non va nella direzione auspicata dagli agricoltori, in quanto provocherà inevitabilmente un aumento dei costi a carico delle imprese. Confagricoltura, precisando che si adeguerà in ogni caso alle disposizioni che verranno adottate, sostiene che è sempre più necessario rivedere sia le politiche agricole, sia il sistema delle correlate funzioni amministrative, per consentire alle imprese di poter operare con maggior serenità, puntando al rispetto sostanziale delle leggi e delle normative, senza ulteriori aggravi burocratici, improduttivi e onerosi.