Sezioni


I peperoni di Carmagnola un affare da 5 milioni


I prodotti del “Paniere” non sono solamente “nostalgia agroalimentare” ma un volano di sviluppo economico: da oggi sono i numeri a dimostrarlo.

La Sagra del Peperone di Carmagnola genera ricadute economiche per quasi 5 milioni di euro, la Mostra della Toma di Lanzo a Usseglio per 100.000. I dati emergono da una ricerca universitaria commissionata dalle due amministrazioni comunali, che è stata presentata lunedì 14 novembre nella sede della Regione Piemonte alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero e dei due sindaci, Ivana Gaveglio e Piermario Grosso.

Carmagnola ed Usseglio – un centro agricolo-industriale di pianura e una località turistica di montagna, complementari e non in concorrenza – proseguono così il loro cammino comune nella promozione “incrociata” dei rispettivi prodotti, che hanno assunto un ruolo centrale nello sviluppo economico, turistico e sociale locale. Entrambe le rassegne, ha spiegato il responsabile della ricerca Giuseppe Attanasi, docente all’Università Bocconi e a Lille 1, hanno un elevato impatto. La differenza è legata soprattutto alle diverse dimensioni: circa 15.000 visitatori ad Usseglio, oltre 250.000 a Carmagnola.

La Sagra del Peperone, in calendario tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, attira per il 4% visitatori internazionali, europei ma anche da Stati Uniti e Giappone, con una spesa media sui 30 euro al giorno, abbassata anche dalla presenza di moltissimi giovani.
Usseglio vede al contrario il 70% di presenze tra gli over 40 con una minima presenza di stranieri (soprattutto francesi) e con una spesa media di 50 Euro.

Le ricadute a Carmagnola interessano soprattutto la ristorazione, i trasporti, l’alloggio ma anche locali e discoteche. Ad Usseglio la spesa resta invece più concentrata sull’acquisto di Toma e altri formaggi. Le stime sull’impatto della Mostra usseglese sono state realizzate a partire da un questionario cartaceo somministrato ad un campione di visitatori dell’ultima edizione della manifestazione, dal 15 al 17 luglio e nel fine settimana successivo.
Identica la metodologia utilizzata per le rilevazioni effettuate a Carmagnola tra le fine di agosto e l’inizio di settembre.

Secondo l’assessore Ferrero, “il Peperone di Carmagnola e la Toma di Lanzo non costituiscono il fatturato turistico dei rispettivi territori, del resto neppure il tartufo lo è per i suoi, ma rappresentano il richiamo e l’elemento identitario da cui partire per la valorizzazione turistica di un territorio”.

Nel Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte la Regione ha pertanto dato la priorità ai finanziamenti ai settori che sono in grado di trainarne altri.