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I furbetti del miele in Italia e in Europa


Il Piano di controllo coordinato sul miele, attuato contemporaneamente nei territori degli Stati membri, avente lo scopo di accertare la possibile commercializzazione di prodotti con origine geografica e/o botanica diversa rispetto a quella dichiarata in etichetta, nonché ottenuti utilizzando zuccheri o prodotti dello zucchero esogeni, ha dato i seguenti risultati.
Sul territorio europeo sono stati prelevati 2.237 campioni di miele, in diversi punti della catena di produzione e di commercializzazione, al fine del controllo analitico abbinato a quello documentale (identità e controlli fisici, test di laboratorio per verificare la composizione degli zuccheri, irregolarità dell’etichettatura per ciò che riguarda origine botanica e geografica). I campioni non conformi riscontrati sul territorio europeo sono stati pari al 19% del totale. Le non conformità registrate sono prevalentemente correlate alla falsa dichiarazione dell’origine botanica (7%) e all’adulterazione con zuccheri (6%), mentre le non conformità correlate con l’origine geografica, parametri chimico-fisici e altre problematiche di etichettatura sembrano essere meno frequenti (2%).
Inoltre, il 13% dei campioni sono stati classificati come “sospetti di non conformità”, in considerazione di esiti inusuali o discutibili, con particolare riguardo all’origine geografica (2%) o alla possibile adulterazione con zuccheri (11%).
Per quanto riguarda il territorio italiano sono stati analizzati 110 campioni di miele. I campioni non conformi sono stati 10 (pari al 9,1%), di cui 2 per l’aggiunta di zuccheri esogeni.
Le altre irregolarità riscontrate sono ascrivibili a: idrossimetilfurfurale (HMF) superiore ai limiti di legge in 2 casi, indice diastasico difforme in 3 casi, caratteristiche organolettiche non conformi in 3 mieli e ad origine botanica e/o geografica diversa dal dichiarato in 6 prodotti (melissopalinologica).
A seguito del riscontro delle non conformità, sono stati effettuati ulteriori controlli di rintracciabilità da parte dell’ICQRF e mosse le opportune contestazioni amministrative. Questi i numeri dell’indagine (che è stata assicurata dall’Ispettorato anche per il 2016): gli operatori controllati sono stati 392 e 728 i prodotti controllati, con una percentuale di irregolarità pari al 7,5%. I campioni analizzati sono stati 240, con una percentuale di irregolarità pari al 9,2%. Le contestazioni amministrative sono state 47, le notizie di reato 6 e 22 i prodotti sequestrati.

(Fonte: Cia Piemonte)