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I datori di lavoro agricolo alle prese con le nuove norme sulla retribuzione dei lavoratori


Rinnovo del contratto nazionale di lavoro degli operai agricoli e dei florovivaisti, Legge di bilancio 2018 e sgravi contributivi per il lavoro dipendente/Cd-Iap, pagamento delle retribuzioni, sicurezza sul lavoro e bando Inail Isi 2017, lavoro stagionale e decreto sui flussi 2018…

Se ne è discusso lunedì scorso, 5 febbraio, nel tradizionale convegno annuale di Cia Torino dedicato alle aziende datoriali di lavoro agricolo, con l’intervento di Danilo De Lellis, responsabile dell’Ufficio nazionale Lavoro e Relazioni sindacali della Cia.

Al centro dell’attenzione la nuova norma secondo cui, a decorrere dal 1 luglio 2018, i datori di lavoro e committenti, non potranno più corrispondere la retribuzione ai lavoratori per mezzo di denaro contante, indipendentemente dalla tipologia del rapporto di lavoro instaurato tra le parti.

Le retribuzioni e i compensi andranno quindi corrisposti esclusivamente mediante bonifico bancario (sul c/c identificato dall’Iban del lavoratore), strumenti di pagamento elettronico, pagamenti in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento, assegno consegnato direttamente al lavoratore o ad un suo delegato in caso di impedimento (il delegato può essere il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale del lavoratore, di età non inferiore a 16 anni).

La firma del lavoratore apposta sulla busta paga non costituirà più prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione, così come la nuova normativa si applicherà anche agli eventuali pagamenti a titolo di acconto. Le sanzioni previste in caso di violazione degli obblighi, vanno da 1.000 a 5.000 euro, con riferimento ad ogni lavoratore.

Quanto alle trattative per il contratto di lavoro, gli aumenti salariali fin qui concessi sui tavoli provinciali sono mediamente quantificabili intorno al 2,2 per cento. In ogni caso, la battaglia più importante sul fronte nazionale riguarderà l’eliminazione dell’obbligo delle 6,30 ore giornaliere per i lavoratori a tempo pieno, in modo da rendere l’orario più aderente alle mutevoli esigenze del lavoro agricolo. La chiusura del contratto è prevista non prima dell’estate.

C’è attesa anche per il decreto attuativo sulla revisione delle macchine agricole, che dipenderà dalle decisioni del nuovo governo. Al momento, la situazione è bloccata.

Già prorogate al 1 gennaio 2019, invece, le norme su Uniemens agricolo mensile e Libro unico del lavoro (Lul) telematico.

Sulla disponibilità dei flussi, le domande si possono effettuare durante tutto l’anno, però è raccomandabile informarsi presso le Prefetture sulle ripartizione delle quote per nazionalità.

Sugli incentivi strutturali all’occupazione giovanile stabile, sono in discussione con Inps e Inail alcuni problemi e interpretazioni relativi al regime di De Minimis.

Dagli imprenditori agricoli, sono emerse durante il dibattito numerose sollecitazioni sulla necessità di migliorare l’accesso a Internet nelle aree agricole e montane, fortemente penalizzate nell’esecuzione delle pratiche telematiche, come nel caso della partecipazione al bando Inail Isi 2017 per l’acquisto di macchine agricole e attrezzature innovative.

Molte segnalazioni si registrano anche sul Cassetto previdenziale telematico Inps: quando il codice pin non funziona, il problema può essere risolto solo dalla sede provinciale dell’Inps, ma gli Uffici Cia restano a disposizione per operare su incarico dell’associato.

Sono poi state fornite diverse risposte a domande specifiche: dal 2019 i figli possono rimanere a carico dei genitori fino a 24 anni, se guadagnano meno di 4 mila euro all’anno; attualmente non sono previsti benefit per l’assunzione di lavoratori over cinquanta; il datore di lavoro è tenuto a versare il Bonus Renzi al lavoratore e non è lui a risponderne, ma il lavoratore, nel caso in cui quest’ultimo risultasse non averne diritto; le dimissioni sono valide solo se manifestate per forma telematica e non cartacea; per le detrazioni fiscali, vanno indicati i codici fiscali di tutti i componenti della famiglia, anche di quelli non a carico.

A concludere, è intervenuto il presidente provinciale di Cia Torino, Roberto Barbero, che ha presieduto il tavolo insieme al direttore Francesco Amatuzzo: «Ringrazio il relatore De Lellis per la collaudata professionalità con cui ha condotto l’incontro – ha detto Barbero -, certamente molto proficuo per l’amplia platea delle aziende intervenute. Personalmente, credo che la tracciabilità dei pagamenti serva in ultima analisi soltanto alle banche e mi auguro che in Commissione nazionale ci sia modo di intervenire su certe norme, prima di doversi occupare dei danni che provocano».

Soddisfazione per l’esito della giornata è stata espressa anche da Giovanna Cibelli, responsabile delle Relazioni sindacali di Cia Torino, secondo cui “la notevole e attentissima partecipazione delle aziende agricole ripaga ampiamente tutti gli sforzi organizzativi per offrire agli associati un servizio all’altezza delle aspettative e delle necessità”.

L’ultima parola è stata del presidente in pectore di Cia Piemonte, Gabriele Carenini: «Apprezzo il “metodo Barbero” nel trovare sempre risposte pragmatiche alle domande di conoscenza delle aziende. Quanto alla banda larga, l’Italia è agli ultimi posti in Europa e gli agricoltori sono cittadini di serie B, perché non lavorano in piazza San Carlo. Dai politici vorremmo sapere se siamo un problema o una risorsa. Non ci prendano in giro sulla semplificazione, è sotto gli occhi di tutti che il carico burocratico, invece di alleggerirsi, si appesantisce».