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I chiarimenti della Regione Piemonte sul carico minimo di bestiame per i pascoli in alpeggio


La Regione Piemonte ha illustrato alcuni importanti chiarimenti in merito alla pratica del pascolamento, frequentemente utilizzata dalle aziende agricole che alpeggiano.

La D.G.R. in oggetto aveva previsto che il carico minimo di bestiame necessario affinchè una superficie a pascolo sia ammissibile per l’accesso ai contributi PAC è destinato ad aumentare per l’anno 2018.

Infatti, per la Domanda Unica 2018, la normativa in questione indicava come necessario un carico di bestiame espresso in UBA/ettaro/anno almeno pari a 0,15 per i pascoli ad altitudine superiore ai 1.000 metri s.l.m.

Per i pascoli ad altitudini inferiori, invece, non veniva modificato dalla disposizione il limite di 0,2 UBA/ettaro/anno, decisamente più oneroso da rispettare.

Quanto disposto dalla D.G.R. in oggetto è, da un lato, un’agevolazione, in quanto consente di dover rispettare carichi minimi di UBA più contenuti rispetto al valore standard di 0,2, ma, al contempo, incrementa le difficoltà, in quanto ci si trova di fronte ad un aumento rispetto al valore che era sufficiente in anni passati di 0,07 UBA/ettaro/anno, con particolare riferimento ai pascoli in alpe.

Certamente, quindi, la gestione dei capi, la loro monticazione e demonticazione e l’ampiezza del territorio da pascolare rappresentano un argomento di interesse e di non semplice organizzazione per le aziende agricole che praticano il pascolamento in alpe, specie se si considerano i vari parametri da tenere in conto e le variazioni intercorrenti da un anno all’altro.

Salvo eventuali disposizioni o chiarimenti diversi, le aziende possono iniziare a fare i calcoli per verificare il rispetto delle condizioni previste per l’accesso ai contributi PAC.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)