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Greening, cosa rischia chi non lo rispetta


Il greening, o pagamento verde, è un componente di pagamento istituito nell’ambito della nuova programmazione PAC. Si tratta di una parte del premio complessivo che l’agricoltore può percepire presentando domanda PAC, a condizione che vengano rispettati determinati vincoli pensati per favorire lo sviluppo ambientale ed il rispetto della natura, attraverso la diversificazione, il mantenimento dei prati permanenti e la valorizzazione di alcuni elementi caratteristici del paesaggio.

Il greening è, ormai, al suo terzo anno di applicazione, pertanto è un elemento noto, così come sono noti i vincoli da rispettare per poter accedere a tale contributo.

In sostanza, si tratta di tre tipologie di vincoli:
1) Attuare la diversificazione. Le aziende con superficie a seminativo di almeno 10 ettari devono diversificare le proprie colture secondo determinate regole, se vogliono accedere al pagamento verde.

2) Mantenere i prati permanenti. In Italia, i prati permanenti devono essere mantenuti al di sopra di un certo livello quantitativo; pertanto, per poter convertire un prato permanente, occorre seguire una procedura autorizzativa che consenta di monitorare il mantenimento dei prati stabili.

3) Rispettare le aree a valenza ambientale, anche note come EFA (Ecological Focus Area). Le aziende con seminativo superiore ai 15 ettari devono contemplare anche superfici caratterizzate da colture azotofissatrici o da altri elementi caratteristici del paesaggio, che contribuiscano a rendere l’ambiente maggiormente ricco di elementi tipici, quali, ad esempio, i laghetti, i gruppi di alberi isolati o le siepi.

Il greening è materia complessa, in quanto prevede, all’interno della semplificata schematizzazione presentata, una serie di eccezioni (ad esempio, le aziende biologiche rispettano il greening per definzione).
Il greening, come anticipato, rappresenta un’importante quota del pagamento PAC, dato che è stato stimato pari al 50,12% del valore del titolo base.

Ciò su cui è necessario focalizzarsi, però, è cosa si rischia se non si rispetta il greening. Fino al 2016, infatti, il mancato rispetto del greening comportava una perdita del medesimo. Dal 2017, il legislatore ha previsto una situazione peggiorativa per il mancato rispetto del greening, al fine di incentivare le aziende a rispettare le regole da esso previste. Il mancato rispetto del greening, dal 2017, è previsto che comporti sia la perdita del relativo pagamento, sia una riduzione degli altri pagamenti.

Occorre, dunque, che gli agricoltori prestino molta attenzione alla pianificazione della ripartizione colturale e delle semine per il 2017, in quanto il peso del rispetto del greening è sicuramente aumentato.

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)