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Grano e orzo, buona resa ma scarsa qualità


L’andamento climatico anomalo del primo mese estivo, caratterizzato da forti perturbazioni, influisce anche sulle produzioni di grano e orzo, con il rischio di comprometterne la mietitura e di abbassarne il livello qualitativo. Buona, invece, la resa in termini quantitativi: per il frumento le produzioni oscillano dai 65 ai 70 quintali ad ettaro, per l’orzo dai 60 ai 65.
Le superfici investite a frumento tenero in Piemonte nella campagna corrente sono scese a circa 87 mila ettari dagli 89 mila di quella precedente. Stesso andamento per l’orzo, passato da 15.600 a 13.700 ettari. Difficoltà si segnalano soprattutto sulle quotazioni di mercato, con una contrazione costante dei prezzi, che per il frumento oscillano tra 185 e 175 euro a tonnellata.
Un segnale di allarme per il comparto cerealicolo è stato lanciato da Agrinsieme Alessandria, provincia tra le prime produttrici in Italia di grano tenero, con circa 40 mila ettari coltivati ogni anno e con una produzione di circa 2 milioni di quintali. Il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari ritiene assolutamente necessario che si adottino urgenti ed efficaci misure per fronteggiare la situazione di emergenza. Agrinsieme ha posto in evidenza anche i risultati ottenuti sul fronte della salubrità del prodotto, con il “Progetto Grano di Alessandria”, che ha consentito di creare masse critiche omogenee adatte per l’industria molitoria.