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Gran Medaglia Cangrande il Piemonte sceglie Clerico


In questa 47° edizione del Vinitaly di Verona, per il Piemonte, protagonista con circa 600 espositori, la Gran Medaglia Cangrande sarà conferita a Domenico Clerico, titolare, con la moglie Giuliana, della omonima azienda agricola a Monforte d’Alba (CN).
Si tratta del prestigioso riconoscimento che, in ogni edizione del Vinitaly, la Fiera di Verona assegna ai benemeriti della vitivinicoltura segnalati dalle Regioni Italiane. La cerimonia di consegna si svolgerà domenica 7 aprile 2013 presso l’auditorium della fiera, a seguire la cerimonia di inaugurazione di quella che è la più importante fiera internazionale del vino.
Domenico Clerico, nato nel 1950 a Monforte d’Alba, nel 1977 lascia la professione di rappresentante e ritorna alle origini prendendo in mano la piccola azienda agricola paterna sita a Monforte d’Alba. Vi si dedica, anima e corpo, con grande passione, caparbietà, con quel senso del dovere e responsabilità che contraddistingue i piemontesi e quelli di Langa in particolare, ispirandosi idealmente a quelli che per lui sono stati dei grandi maestri, come Angelo Gaja. Curioso, intraprendente, innovativo nel lavoro in vigna e in cantina, Clerico amplia l’azienda, attualmente composta da 22 ettari di vigneti, tutti a Monforte d’Alba, e dà vita a eccellenti vini, tra cui alcuni grandi Cru di Barolo.
Domenico Clerico è uno dei protagonisti del rinascimento e del successo della vitivinicoltura piemontese e italiana, con il suo lavoro, i suoi grandi vini ed anche per l’opera, in quel tempo pionieristica, di promozione e di marketing, partecipando a quelle che erano le prime edizioni di fiere e manifestazioni in Italia e all’estero; non a caso è anche un veterano del Vinitaly.
Domenico Clerico, oltre che un grande uomo del vino, rappresenta un grande personaggio di quella Langa mitica, ancestrale, misteriosa, come possiamo anche dedurre emblematicamente dal libro “Canti eno-notturni di Langa”, dove troviamo il brevissimo racconto- favola “La leggenda dell’aeroplano servaj” (selvatico) che gli autori Gianni Viberti e Vincenzo Zappalà hanno dedicato a Domenico Clerico; di questo racconto ne riportiamo qualche frase: “ … Credo che tra le vigne aleggi davvero uno spirito libero, capace di volteggiare sopra le piccolezze umane … Uno spirito che conosce le fatiche e che ama la sua terra anche quando le mani si screpolano e la schiena si piega dolorante … Un bambino cresciuto fisicamente, ma rimasto ingenuo, capace di sopportare la tragedia con rassegnazione e le fortune con umiltà … I suoi piedi sono fortemente radicati al suolo … ma quando è solo e nessuno può vederlo si alza e comincia a volare … come un aeroplano selvatico e libero …”. E “Aeroplan Servaj” è il nome dell’ultimissimo Cru di Barolo creato da Clerico in omaggio al papà Clemente.
“Designando Domenico Clerico per la Gran Medaglia di Cangrande, abbiamo voluto rendere omaggio ad un piccolo produttore di grandi vini piemontesi”, ha dichiarato l’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Claudio Sacchetto,“ Con Clerico, vogliamo anche idealmente ricordare e premiare quella che possiamo definire la “Meglio Gioventù” di quell’epoca (i Dogliotti, Roagna, Rovero, Rivetti, Damonte, Conterno, Grasso), che intorno agli anni ’70 del secolo scorso, anni di fuga dalle campagne, compirono la scelta di vita di dedicarsi all’agricoltura, prendendo in mano le piccole aziende di famiglia, o collaborandovi attivamente. Con il loro duro lavoro quotidiano, producendo eccellenti vini e promuovendoli in giro per il mondo, essi hanno onorato il Piemonte e hanno fortemente contribuito all’umanesimo e al rinascimento di questa nostra Regione diventata un simbolo delle eccellenze vitivinicole e agroalimentari nel mondo.”

(nella foto: Domenico Clerico alla designazione della Regione Piemonte)