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Glifosato, il Governo non faccia scherzi


Il 22 settembre è iniziata a Bruxelles la discussione in sede tecnica sulla proroga di 10 anni all’utilizzo del glifosato in Europa. Per conoscere la decisione occorrerà aspettare la riunione politica fissata per il 5 ottobre.

La Francia è la capofila degli Stati membri che si oppongono alla proroga. Il premier francese Edouard Philippe ha annunciato che il diserbante verrà completamente “vietato in Francia” entro “la fine del quinquennato” del presidente Emmanuel Macron, vale a dire nel 2022.

Gli agricoltori europei non “tifano” per glifosato e sono disponibili anche a rinunciarvi, a condizione però che vengano messi a loro disposizione per il diserbo prodotti o metodi alternativi di pari efficacia, che al momento non sembrano esistere. In caso contrario rischiano di perdere competitività rispetto alle aziende dei Paesi extra UE, le quali potranno continuare a produrre utilizzando il glifosato e ad esportare in Europa i loro prodotti, con buona pace degli ignari consumatori.

In questi mesi la molecola del glifosato è stata soggetta a un rigoroso processo di valutazione da parte di diverse autorità europee. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (European Chemical Agency (ECHA) ha concluso che non ci sono prove scientifiche per classificare il glifosate come cancerogeno. La stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha recentemente comunicato che il glifosate non è un interferente endocrino.

La Cia ha invitato il Governo italiano a tener conto sia delle conclusioni a cui sono giunti gli organismi scientifici dell’Unione Europea, sia della posizione unitaria delle organizzazioni agricole italiane, che si sono espresse a Bruxelles attraverso il Copa-Cogeca, il raggruppamento che comprende, oltre la Cia-Agricoltori Italiani, anche Confagricoltura e Coldiretti.

(Fonte: Cia Piemonte)