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Gli esoneri contributivi penalizzano la montagna


Il Ministero del Lavoro, in un parere fornito all’Inps, ha stabilito che l’esonero contributivo triennale per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015, introdotto dalla legge di stabilità, non è cumulabile con gli sgravi contributivi spettanti ai datori di lavoro agricolo operanti nelle zone montane e svantaggiate. “Tale parere suscita perplessità – sostiene Confagricoltura Cuneo – sia perché dispone una non cumulabilità su base giuridiche poco convincenti e sia perché sembra non concedere ai datori di lavoro interessati la scelta tra le agevolazioni in questione”.
Fino ad oggi non era stato chiarito se la misura introdotta per il 2015 dalla legge finanziaria (legge n.190/2014) per le assunzioni a tempo indeterminato fosse o meno cumulabile con le tradizionali agevolazioni per zone montane e svantaggiate.
“La questione è particolarmente rilevante – riprendono dall’associazione agricola – perché la contribuzione antinfortunistica dovuta per gli operai agricoli è particolarmente elevata (13,24%) e non è ricompresa nello sgravio contributivo triennale. In assenza di cumulo tra le due agevolazioni, per le imprese operanti nelle zone svantaggiate e montane non vi sarebbe alcuna convenienza nell’applicazione dello sgravio triennale per gli operai agricoli assunti a tempo indeterminato”.
La misura dell’esonero contributivo triennale per le assunzioni a tempo indeterminato di operai agricoli, tuttavia, ha riscosso interesse da parte delle imprese agricole in quanto favorisce la stabilizzazione dell’occupazione. Pertanto Confagricoltura continuerà ad attivarsi nelle sedi istituzionali competenti per cercare di ottenere un ampliamento delle risorse.