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Formaggi d’alpeggio l’unione fa la forza


Profumano di montagna, ricordano le erbe dei pascoli, la vita a contatto con la natura, il confezionamento in piccoli caseifici in quota, l’invecchiamento sulle assi di legno. Si è parlato di formaggi di alpeggio, lunedì 16 dicembre in un incontro svoltosi presso
l’ente camerale per rendere noti i risultati di un progetto che li vede protagonisti unitamente a produzioni di altre aree, con il proposito di promuovere una voce di nicchia che rappresenta un’eccellenza.
“Da sempre – ha precisato il presidente Ferruccio Dardanello – la Camera di commercio ha mostrato grande attenzione per il settore che, oltre a rappresentare una valida risorsa per l’economia montana, è apprezzato a livello nazionale e internazionale per la sua unicità e giustifica il mantenimento di una pratica zootecnica che, altrimenti, rischierebbe di essere cancellata, nonostante la sua validità: l’alpeggio”.
Uno degli ultimi interventi a sostegno della filiera lattiero casearia è il progetto sui formaggi d’alpeggio, realizzato in collaborazione con altre Camere di commercio operanti in aree alpine, quali Trento, Aosta, Belluno, Bolzano e Sondrio, oltre al Verbano-Cusio-Ossola. L’obiettivo è promuovere una produzione di nicchia, validissima voce dell’enogastronomia.
Per individuare le iniziative da porre in essere, è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico, composto dalle associazioni di categoria Coldiretti e Confcooperative, dall’Istituto lattiero caseario di Moretta, dall’Onaf e dal Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino.
Ecco i 18 produttori aderenti al progetto, tutti operanti nelle vallate della provincia Granda: Azienda Isola di Giordano Michelino di Vernante, Abbà Gianfranco di Vottignasco, Agù Walter di Faule, Bottero Bruno di Trinità, Colombero Bernardo di Villafalletto, Colombero Giorgio di Saluzzo, Colombero Giulio di Savigliano, Colombero
Michele di Villar San Costanzo, Dalmasso Giovanni di Barge, Il Rododendro di Garzini Franco e Renato di Villar San Costanzo, “Martini” di Martini Loris di Villafalletto, Osella Piervalter di Scarnafigi, Pasero Alberto di Savigliano, Rocchia Giuseppe di Savigliano, Casa Frescu di Dardanelli Margherita di Frabosa Soprana, Giorgis Maria Maddalena di Chiusa di Pesio, Barreri Giuseppe di Oncino e Viale Luciano di Limone Piemonte.
“Da oggi – sottolinea Piero Perucca componente della giunta camerale che ha partecipato all’incontro – gli alpeggi saranno riconoscibili grazie ai pannelli realizzati dall’Ente per dare evidenza a queste produzioni di nicchia” .
Un prodotto di eccellenza che vale la pena ricercare considerate le qualità nutrizionali riconosciute dalle analisi effettuate.