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FederBio denuncia la perdita a ritmi senza precedenti di specie animali e vegetali, come invertire la tendenza


In occasione della giornata dedicata alla biodiversità, FederBio lancia l’allarme sui rischi globali legati al crescente tasso di estinzione delle specie animali e vegetali.

È in corso quella che è stata definita la sesta estinzione di massa della storia del pianeta, si calcola che entro la fine del secolo il 50 per cento delle specie viventi saranno a rischio di sopravvivenza.

Secondo uno studio dell’Ipbes, il gruppo intergovernativo per la Biodiversità e i Servizi Ecosistemici delle Nazioni Unite, sono a rischio estinzione un milione di specie a causa dell’effetto delle azioni dell’uomo sugli ecosistemi. In particolare incidono negativamente: l’urbanizzazione, i metodi di sfruttamento delle terre e delle risorse naturali, l’agricoltura intensiva e l’uso di pesticidi.

L’agricoltura biologica svolge invece un compito molto importante nella conservazione e implementazione della biodiversità: impiega insetti utili, associati a specie vegetali spontanee, oltre a organismi vegetali e animali che vivono nel suolo e ne migliorano le caratteristiche fisico-chimico-biologiche.

Lo “Stato della biodiversità mondiale” è il tema al centro del rapporto presentato recentemente dalla FAO. Lo studio rileva preoccupanti segnali sulla biodiversità che sta scomparendo, mettendo a rischio il futuro dell’uomo e dell’ambiente. La FAO suggerisce alcune indicazioni per invertire questo processo, tra le quali l’adozione di pratiche e approcci compatibili con la biodiversità come l’agricoltura biologica, la gestione integrata dei parassiti, l’agricoltura conservativa, una gestione sostenibile del suolo e l’agro-ecologia.

“Come sottolinea il rapporto FAO sulla biodiversità, che ha analizzato gli ultimi dati globali di 91 paesi, è già iniziata quella che viene definita la sesta estinzione di massa: le specie animali e vegetali stanno scomparendo a ritmi sempre più accelerati e la causa dipende principalmente dalle azioni dell’uomo. Per fortuna possiamo ancora cercare di invertire la rotta attraverso azioni concrete come l’implementazione di un modello agricolo agroecologico che limiti l’uso dei pesticidi. Ritengo che l’agricoltura biologica e biodinamica possano dare un contributo concreto per arginare la perdita di biodiversità e salvaguardare l’ambiente rispondendo contemporaneamente alle sfide del cambiamento climatico”, ha affermato Maria Grazia Mammuccini dell’Ufficio di Presidenza FederBio.

 

(Nella foto: Maria Grazia Mammuccini)