Export in calo nel Cuneese ma l’agricoltura cresce
quota 3,1 miliardi di euro, registrando un calo dello 0,6% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. Ma i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca
hanno registrato una crescita delle vendite all’estero del 3,5%. Buona la meccanica
Nel primo semestre del 2013 il valore delle esportazioni cuneesi di merci ha raggiunto quota 3,1 miliardi di euro, registrando un calo dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La contrazione delle esportazioni registrata nella provincia di Cuneo nel primo semestre dell’anno risulta poco più intensa rispetto a quella realizzata a livello complessivo nazionale (-0,4%), e in controtendenza rispetto al dato medio regionale, che risulta, invece, in aumento (+2,1%).
Cuneo si conferma la seconda provincia esportatrice del Piemonte, generando il 15,2% del valore delle vendite regionali all’estero, dopo Torino, che detiene una quota pari al 47,7 %.
In un contesto caratterizzato ancora da una persistente debolezza della domanda interna, le vendite all’estero della provincia di Cuneo realizzano risultati contrastanti: a fronte di una contrazione complessiva dello 0,6%, i comparti di specializzazione, quali l’alimentare e la meccanica, si contraddistinguono per una performance positiva.
“Questo – sottolinea il presidente della Camera di commercio Ferruccio
Dardanello – ci conferma l’apprezzamento dei nostri prodotti di qualità, particolarmente evidente nei confronti dei Paesi extra Ue-28, a fronte di una contrazione verso il bacino dell’Unione europea. L’intervento del sistema camerale a favore dell’internazionalizzazione sta dando i suoi frutti, grazie anche alle importanti misure di sostegno messe in atto sia sul piano regionale, con i progetti integrati di filiera e di mercato, sia in ambito nazionale con lo sportello Worldpass. Siamo al fianco delle nostre imprese, da quelle più internazionalizzate, affinché possano guadagnare terreno soprattutto sui mercati più lontani, a quelle di più piccola
dimensione, per accompagnarle nelle sfide derivanti dall’apertura a nuovi mercati” .
A livello settoriale, quindi, il lieve calo delle esportazioni cuneesi registrato nel primo semestre è contrastato dal positivo andamento dei comparti caratterizzanti il tessuto economico provinciale. Con una quota pari al 28,6 % delle esportazioni provinciali, il comparto dei prodotti alimentari e delle bevande ha registrato un incremento delle relative vendite pari al 7,8%, risultato delle performance positive realizzate dai prodotti alimentari (+5,1%) e dalle bevande (+11,8%). I prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca hanno registrato una crescita delle esportazioni del 3,5%; anche i settori della meccanica e dei prodotti in legno e della carta, che generano rispettivamente il 6,4% e il 5,0% delle vendite all’estero, hanno realizzato incrementi delle rispettive esportazioni (+6,6% e +3,6%). Sono risultate, invece, in flessione le vendite all’estero degli articoli in gomma e materie plastiche (-1,3%) e dei mezzi di trasporto (-16,1 %).
Per quanto concerne i mercati di sbocco, il bacino dell’Ue-28 ha attratto il 69,6% delle esportazioni provinciali, contro il 30,4% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. Anche in questo ambito, il lieve calo delle vendite cuneesi all’estero è scaturito da dinamiche contrastanti: a fronte in una diminuzione del 4,8% delle esportazioni dirette ai mercati dell’Ue-28 rispetto al I semestre 2012, quelle rivolte ai paesi Extra Ue-28 hanno invece rilevato un incremento del 10,3%.