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Etichettatura, le incertezze sul regolamento europeo


Il Regolamento UE 1169/2011, relativo alla fornitura di informazione sugli alimenti ai consumatori, prevede l’obbligo di indicare l’origine del prodotto per carni suine, ovine, caprine e pollame a partire dal 13 dicembre 2014.
“Per arrivare al via libera – informa il Servizio Economico di Coldiretti Piemonte – restano ancora dei passaggi da compiere”.
Entro il 13 dicembre 2013 si attende la trasmissione di una apposita relazione della Commissione Europea al Parlamento Europeo e Consiglio circa la preferibilità d’uso di “country of origin” o, invece, di “place of provenance”. Su questo aspetto, Coldiretti ha insistito sulla necessità di differenziare il “luogo di produzione” (riferibile a dove l’animale è stato allevato o dove il prodotto è stato raccolto) dal “paese di origine” (riferibile al luogo dove il prodotto ha subito l’ultima, sostanziale lavorazione).
Ad oggi, la difficoltà maggiore deriva dalla mancata chiarezza su cosa si intenda per “place of provenance”, con possibili problemi per la parte agricola. Entro la stessa data la Commissione dovrà presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull’indicazione obbligatoria del paese d’origine o del luogo di provenienza relativamente alle carni utilizzate come ingrediente. Oltre a ciò, dovrà proporre la definizione di “ingrediente primario” (tale definizione a norma dell’art. 26.3 è rilevante in quanto in caso la provenienza dell’ingrediente primario sia diversa dall’alimento finale, va indicata).
Per il 13 dicembre 2014 la Commissione stessa dovrà presentare un’altra relazione sulla fattibilità e l’opportunità di etichettare obbligatoriamente con “country of origin/place of provenance” altri tipi di carne (es, coniglio, equina, ecc.) ma anche il latte e il latte come ingrediente, alimenti non trasformati, prodotti mono-ingrediente, ingredienti oltre il 50% sull’alimento.