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Estate troppo calda per il fagiolo di Cuneo


È stata un’estate difficile per il fagiolo targato Cuneo. Il raccolto del prodotto si avvicina ai minimi storici complice il caldo e la siccità che ha attanagliato gli ultimi mesi. Il clima secco ha, infatti, finito per disidratare i legumi, portando a rese molto basse, come conferma il direttore della Confagricoltura zona di Cuneo, Adriano Rosso: “Abbiamo avuto a che fare con un’annata eccessivamente asciutta, che non ha permesso una buona allegagione dei fiori. Siamo comunque riusciti a spuntare prezzi molto buoni sui mercati, ma non a sufficienza per compensare la bassa produzione. Il prodotto ha offerto una discreta qualità, lontano però dai più alti parametri di mercato. Senza dimenticare la grandinata che ha colpito alcune colture orticole a metà giugno e che ha interessato anche le coltivazioni di fagioli in gran parte della provincia”.
L’andamento climatico di questi giorni conferma l’anomalia di un 2012 segnato da siccità, caldo, temporali improvvisi e grandine che hanno messo a dura prova le campagne. “Sono stati soprattutto gli sbalzi di temperatura a non aver giovato al raccolto – attacca Antonio Vega, titolare insieme alla moglie di un’azienda agricola a Busca – Abbiamo avuto una diminuzione del raccolto abbastanza consistente, stimabile in un 30% in meno rispetto allo scorso anno. I fiori sono caduti e la siccità ha fatto il resto”. E laddove si è potuto intervenire con l’irrigazione, contrastando così la siccità, è stato il caldo a creare problemi: “Ho avuto una marcata diminuzione del raccolto stimabile in un 20% in meno – conferma Giovanni Gili, in possesso di 25 giornate di fagiolo rosso a Cuneo in frazione San Rocco Castagnaretta -. Il caldo è stato il maggior problema: le piante perdono i fiori e fanno fatica a produrre frutto. Ma c’è anche chi ha avuto problemi di grandinate, soprattutto nella zona di Peveragno, e di virosi. Fortunatamente sul mercato il prodotto ha retto bene, anche proprio per via delle rese in forte calo”.