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Esito elettorale, l’analisi di Confagricoltura


Il passaggio elettorale per il Parlamento Europeo ci consegna una situazione nuova sia in Europa che in Italia. Ecco l’analisi a caldo di Confagricoltura.

– In Europa assumono consistenza i partiti antieuropei: non assimilabili tra loro, con radici addirittura opposte tra estrema destra ed estrema sinistra, e comunque in alcuni Paesi diventano primo partito; soltanto in Germania ed in Italia vincono i partiti al Governo; Il PPE (partiti di centro-destra) conquista più seggi, è certamente favorevole all’Europa ma forse troppo timido sulla via delle riforme. Si troverà davanti ad un grande problema: quello di ricostituire il fronte dei partiti europeisti. Sarà necessaria una coalizione per riformare e per guidare l’Europa. I popolari ed i socialisti dovranno probabilmente intendersi e dovranno trattare. E Renzi è per la parte socialista il leader che ha ottenuto di gran lunga il miglior risultato. Potrebbe significare un ritrovato protagonismo del nostro paese sulla scena europea, con quel che ne consegue.
– In Italia abbiamo la conferma del fatto che l’elettorato cambia rapidamente posizione, non vota più per appartenenze ma sceglie secondo le situazioni. Oggi premia l’impegno che Renzi con il suo Governo ha messo per impostare cambiamenti significativi sul piano istituzionale ed economico – sociale; si fida relativamente della protesta che non offre progetti credibili; considera l’area moderata da ristrutturare totalmente. Gli elettori chiedono probabilmente che si recuperi stabilità di guida ma nel cambiamento: e da oggi i problemi del Paese sono di nuovo sul tavolo per essere affrontati forse in uno scenario che si modificherà, ma continuerà a richiedere che si mettano a posto gli squilibri che dipendono da noi.
– Per le imprese, per l’economia una prospettiva in cui ci sarà probabilmente più Europa, ma più attenta alle esigenze di tutte le sue economie. Perlomeno è ciò che ci auguriamo.

(Fonte: Confagricoltura)