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Esito elettorale, imprese e corpi intermedi


Si è svolta mercoledì 24 aprile a Roma la terza edizione dell’Academy di Confagricoltura, che ha proposto una riflessione su “Rappresentanza, Responsabilità, Fiducia – Esito elettorale, Imprese e corpi intermedi”.
E’ stata l’occasione per un approfondito confronto sulla situazione politica ed economica in cui l’Italia si trova, con un’attenzione particolare al nuovo scenario in cui operano i corpi intermedi e le associazioni. Attraverso la lettura dei mutamenti avvenuti con le ultime elezioni, le loro cause e i loro effetti, sulla scorta di cifre e analisi si sono individuati i punti di “non ritorno” nel campo delle relazioni tra istituzioni ed interessi e di nuova posizione delle organizzazioni di rappresentanza verso i propri associati.
L’indagine commissionata da Confagricoltura a Ipsos e presentata dal suo presidente Nando Pagnoncelli, volta a valutare il “sentiment” degli imprenditori agricoli e le loro aspettative, ha descritto un campione di imprese preoccupato più del resto della popolazione per la crisi che stiamo attraversando: due imprese su tre ritengono che il peggio debba ancora arrivare e il 16% delle imprese associate ha pensato in questi mesi all’ipotesi di chiusura dell’attività. Più ottimistica la visione del futuro a medio termine, ma con precise priorità su cui le imprese devono puntare (qualità, green economy, innovazione, crescita dimensionale) e con altrettanto decise richieste verso l’associazione (servizi per lo sviluppo, lobby efficace, supporto a progetti economici). Roberto D’Alimonte, docente dell’Università Luiss di Roma, ha posto in evidenza il cambiamento dei comportamenti dell’elettorato in questo 2013 e le cause della paralisi politica. Tutto ciò con lo sguardo rivolto al futuro, cercando di individuare le possibili innovazioni istituzionali ed elettorali per ridare efficienza al sistema politico e per recuperare il rapporto con i corpi intermedi.
I giornalisti Giuliano Ferrara e Antonio Polito hanno individuato le cause remote e prossime dell’attuale quadro e quello che politica e imprese possono fare per rimettere in moto il Paese. Approfondito anche il nuovo profilo dell’elettore italiano, molto meno fedele di un tempo, raggiunto da messaggi diversi con tecniche diverse, più informato ma più disorientato. Sono intervenuti poi importanti esponenti delle organizzazioni di categoria per tracciare il quadro di quello che potrebbe essere il futuro della rappresentanza e il ruolo dei corpi intermedi. L’esigenza di rinnovamento è comune a tutte le organizzazioni, com’è emerso durante la tavola rotonda moderata dal giornalista Nicola Porro.
L’Italia ha un costo del lavoro tra i più alti in Europa con i salari più bassi, non riesce a modernizzare il proprio sistema istituzionale, impiega anni per promulgare leggi già vecchie, ha una pubblica amministrazione incapace di rispettare persino i contratti sottoscritti. Ha bisogno, dunque, di una stretta su moralizzazione, diritti e doveri. Queste per Aurelio Regina, vicepresidente di Confindustria, Giuseppe Roscioli, presidente di Confcommercio Roma, e Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, le principali problematiche del Paese.
Oggi la priorità è l’Italia e quel che va bene per il Paese va bene per le imprese, ha sottolineato Regina. Gardini, invece, ha ribadito l’importanza dei corpi intermedi, che sono determinanti se sanno interpretare il loro ruolo nel contesto in cui sono attivi. Anche per Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, nell’attuale contesto i corpi intermedi sono chiamati e tenuti a porsi come punto di riferimento e ad interrogarsi sul loro ruolo nell’ambito di processi decisionali che facciano affidamento sul contributo della rappresentanza. “Il mondo agroalimentare – ha osservato – ritiene che vi sia uno scarso interesse da parte del mondo politico, istituzionale e dei media verso le imprese agricole, ma anche i cittadini appaiono distanti. Nonostante ciò, l’agricoltura resta un settore fondamentale per il nostro sistema economico e per questo bisogna guardare al futuro con fiducia: proprio la fiducia, insieme ad un’azione responsabile, consente quella rappresentanza efficace che i corpi intermedi possono garantire”.