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Embargo russo, alla fine pagheranno gli agricoltori


La Commissione Ue ha deciso di sottrarre 448,5 milioni di euro dalla Pac 2015, in favore di altre politiche europee, tutte in difficoltà a causa dei tagli imposti al bilancio 2014-2020 dai capi di Stato e di Governo dell’Ue, ma anche per gli effetti dell’embargo russo.
La Pac, ricorda l’Ansa, è l’unica politica Ue che può beneficiare di ulteriori margini finanziari, oltre a quelli stanziati dall’Ue, in quanto le casse agricole incamerano le multe sui surplus delle quote latte, e le sanzioni a carico degli Stati membri che non hanno gestito in modo efficace i fondi agricoli.
Per il 2015 si stima che queste somme ammonteranno a 465 milioni di euro, ed é da questo surplus che la Commissione europea vorrebbe sottrarre 448,5 milioni di euro, lasciando al bilancio agricolo solo 17 milioni di fondi freschi.

PRECEDENTE PERICOLOSO
La decisione rappresenta un precedente pericoloso per il bilancio agricolo. Nel 2015 infatti, la Pac ha già ipotecato 344 milioni di euro del proprio bilancio per far fronte alle misure d’urgenza conseguenti l’embargo russo.
Si tratta del primo e secondo programma in favore dell’ortofrutta, del sostegno alle pesche e nettarine, dello stoccaggio della produzione lattiero-casearia, dell’aumento dei fondi alla promozione alimentare.
A questo si aggiungeranno gli aiuti ai Paesi Baltici e la Finlandia su cui si é impegnato ieri il Consiglio Ue. Per far fronte a queste spese sarà quindi inevitabile per gli amministratori europei fare ricorso ai fondi della riserva di crisi della Pac: si tratta di 433 milioni di euro provenienti dai pagamenti diretti che l’Ue versa agli agricoltori.

CRISI DI MERCATO
Dai tagli comunque, verranno esentati i primi 2.000 euro. Per l’Italia questo significa che oltre 890 mila agricoltori potranno beneficiare integralmente di quella franchigia rispetto a 1,2 milioni che rappresentano l’agricoltura italiana. Ciò non toglie, che i produttori europei dovranno sostenere la crisi di mercato provocata da decisioni politiche di cui non sono responsabili. Ma soprattutto, in caso di ulteriori crisi di mercato, i produttori rischiano di trovarsi senza sostegno e saranno costretti a subire ulteriori tagli sul loro reddito.

IL PESO DELL’EMBARGO
Il Copa-Cogeca ha inviato una lettera ai membri del Parlamento europeo esortandoli a rifiutare i piani della Commissione europea di riduzione e ridistribuzione della spesa agricola nel bilancio dell’Unione europea del 2015.
“È totalmente inaccettabile ora che gli agricoltori e le cooperative agricole sono confrontati a una crisi senza precedenti causata dall’embargo russo sulle esportazioni agricole per un valore di 11 miliardi di euro” ha avvertito il Copa-Cogeca.
In un intervento a Bruxelles il Segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha dichiarato: «I prezzi sono scesi di più del 50% per alcuni prodotti agricoli a causa dell’embargo russo. Non è questo il momento di ridurre la spesa agricola del 2015 e ridistribuire i fondi per altri scopi. Gli agricoltori non devono pagare doppiamente per questo embargo per il quale non hanno nessuna colpa. Non possiamo accettare un altro colpo al settore agricolo. Gli agricoltori si sentono abbandonati».

MERCATO RUSSO
«Le misure adottate finora dalla Commissione europea per ridurre la pressione esercitata sui produttori colpiti dall’embargo sono state un passo avanti nella giusta direzione, ma sono necessarie ulteriori misure mirate per evitare l’uscita dal settore di vari produttori. È totalmente irresponsabile da parte della Commissione pensare di ridurre i fondi quando gli agricoltori e le cooperative agricole hanno bisogno di tutto il sostegno possibile. Normalmente il 29% delle esportazioni europee di ortofrutticoli, il 24% delle esportazioni di carne suina e il 33% delle esportazioni di formaggio sono destinati alla Russia. Gli agricoltori e le cooperative agricole però hanno ricevuto solo una minima parte del valore totale delle loro esportazioni come compensazione. Dato il previsto aumento della domanda alimentare del 60% entro il 2050, non possiamo permetterci di ridurre la spesa e mettere a repentaglio la produzione di derrate alimentari», ha dichiarato Pesonen.
Il Copa-Cogeca esorta gli eurodeputati e i ministri ad agire in modo responsabile e non accettare un altro colpo al settore agricolo. Fondi aggiuntivi e misure mirate sono fondamentali per garantire un settore economicamente sostenibile in futuro.