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Effetto deflazione, calano i prezzi degli alimentari


A pesare maggiormente sul crollo dell’inflazione è il calo dei prezzi alimentari che si sono ridotti ad ottobre dello 0,2 per cento su base congiunturale, per effetto di un taglio alla spesa familiare per cibo e bevande stimato in 5 miliardi nel 2013. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’effetto della spending review degli italiani è stato piu’ forte dell’aumento dell’aliquota Iva, sulla base dei dati sull’andamento dell’inflazione ad ottobre resi noti dall’Istat.
C’è il rischio deflazione perché la situazione economica generale del Paese – sottolinea la Coldiretti – non è in grado di sopportare aumenti di prezzi che si riflettono sul potere di acquisto delle famiglie e quindi sull’andamento dei consumi. Il risultato è – precisa la Coldiretti – che i prezzi degli alimentari sono calati su base congiunturale dal 3,5 per cento per la frutta al’1,4 per i vegetali freschi ma cali congiunturali si rilevano inoltre per i prezzi del Pesce fresco di mare di pescata (-2,0 per cento) e di acqua dolce (-1,0 per cento).
Per contro – conclude la Coldrietti – si registrano leggeri aumenti su base dei prezzi della carne ovina e caprina e delle altre carni (+0,6 per cento), del latte fresco (+0,4 per cento) e dei vini (+0,5 per cento). Su base tendenziale – conclude la Coldiretti – i prodotti alimentari tuttavia aumentano dell’1,5 per cento rispetto all’incremento dello 0,8 fatto segnare dall’inflazione in generale.