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Ecco perchè funziona la filiera dei cereali


Presentata mercoledì presso il Castello di Racconigi la filiera del grano che vede attori 300 imprese agricole che producono 400.000 quintali di grano e lo conferiscono a mulini e aziende di estrazione dell’amido e del glutine attraverso il coordinamento organizzativo e commerciale del CAP Nord Ovest.
Al fine di garantire una produzione di qualità, idonea alle esigenze dei mulini Coldiretti Cuneo ha strutturato una capillare assistenza tecnica che consente alle imprese di ricavare valore aggiunto dalla coltivazione del grano che negli ultimi vent’anni aveva vissuto una fase di recessione.
“Un’esperienza virtuosa – ha detto il direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio – che rientra nel percorso economico di Coldiretti e rappresenta un tassello nell’ambito del Fai (Filiera Agricola Italiana) il cui obiettivo è di riposizionare con questi contratti di filiera gli autentici prodotti del made in Italy”.
Determinante per la buona riuscita del progetto è stato l’apporto del Consorzio Agrario.
“Siamo stati recentemente riconosciuti OP (Organizzazione di produttori) hanno detto Tonino Gai e Vanni Valevano, presidente e direttore CAP Nord Ovest. Questo consentirà ulteriori investimenti per valorizzare la già importante progettualità ma soprattutto il progetto della filiera del grano dà un importante ritorno economico alle imprese agricole. Infatti siamo riusciti a pagare il grano prodotto secondo le esigenze del progetto, 3 euro in più a quintale rispetto ai prezzi correnti di mercato”.
Altrettanto importante l’assistenza tecnica messa in rete da Coldiretti Cuneo con l’Agenzia 4°.
“La nostra organizzazione ha sulla provincia di Cuneo mantenuto un capillare servizio di assistenza tecnica erogato con 45 esperti nei vari settori di cui almeno 5 specializzati sui cereali, afferma Enzo Pagliano direttore Coldiretti Cuneo. Questo ha permesso il collegamento con il mondo scientifico e l’individuazione di varietà e sistemi di coltivazione che hanno portato alla omogeneizzazione delle partite di grano così come richiesto dal CAP Nord Ovest e dalla Industria Molitoria”.
“Stiamo lavorando ad un progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo relativamente alle filiere avanzate di frumenti speciali per l’industria agroalimentare – ha detto Amedeo Reyneri docente dell’Università di Agraria di Torino . Questo ci consente il passaggio della logica dalle commodities a quella di produzioni speciali (specialities). Ciò fa presuppore una evoluzione dei rapporti fornitore-cliente, dove al prezzo e alla tattica commerciale vengano affiancate integrazioni e trasparenza in cui sono fissati gli obiettivi di qualità”.
Hanno portato la loro esperienza positiva nell’attuazione del contratto di filiera cereali Silvio Bresciani direttore del mulino Agagliate (ex Pavesi) che macina per conto della Barilla, il mulino Gabutti di Carrù che ha un contratto di filiera con 30 aziende agricole ed una capacità di stoccaggio proprio di 10.000 quintali, il mulino Marino di Cossano Belbo, certificato biologico con contratto di filiera per enkir e grano coltivato in Langa e l’industria Sacchetto, già distilleria oggi amideria e produzione di glutine con sede a Lagnasco.
Il progetto che vede lo zoccolo duro in provincia di Cuneo è già stato ampliato e sarà ulteriormente implementato con la presenza di nuovi imprenditori interessati delle provincie di Asti, Alessandria e Torino.
In Piemonte, sulla base di dati risultanti da una specifica recente ricerca (Mancuso 2012), i secondi trasformatori sono rappresentati da 2.729 panifici artigianali, 17 panifici industriali e 97 aziende dolciarie. Sono attive circa 17.000 aziende coinvolte nella produzione del frumento tenero, di cui circa 5.150 in provincia di Cuneo (dati Istat, Censimento Agricoltura 2010). La produzione del cereale in Italia nel 2013 equivale a circa 35 milioni di quintali su un’area coltivata di oltre 600.000 ha (Istat 2013). Il Piemonte risulta terzo tra le regioni italiane in base al livello di produzione del frumento tenero (circa 4,6 milioni di quintali, 13% sul totale nazionale) e a livello di area coltivata (87.000 ha circa, 14%).
La provincia di Cuneo risulta terza in Piemonte sia per la superficie investita a frumento tenero (18600 ha, 21,4% del totale regionale) sia per la produzione complessiva di circa 1 milione di quintali.