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Eccellenze in digitale il bando scade il 30 aprile


Scadono giovedì 30 aprile 2015 i termini dei bandi per concorrere all’assegnazione di 128 nuove borse di studio per giovani laureandi, neolaureati e diplomati, di cui 2 finanziati dalla Camera di commercio di Cuneo. I bandi sono disponibili su www.eccellenzeindigitale.it e su www.tagliacarne.it. I giovani che saranno selezionati seguiranno un percorso di formazione sul digitale e per un periodo di 9 mesi lavoreranno a stretto contatto con le imprese cuneesi, con l’obiettivo di favorirne la digitalizzazione, aiutandole a promuovere i prodotti di eccellenza del made in Italy.
I ragazzi, in una staffetta virtuale, riceveranno così il testimone dagli oltre 100 giovani che li hanno preceduti nel 2014, che avevano coinvolto oltre 20 mila imprese interessate ad avviare una propria strategia digitale e saranno supportati dall’Istituto Tagliacarne e da Si.Camera.
“Le Camere di commercio possono giocare un ruolo importante per avvicinare i giovani alle imprese e creare opportunità e occasioni importanti per entrambi – ha sottolineato il presidente Ferruccio Dardanello – I numeri delle precedenti annualità, che hanno visto l’attivo coinvolgimento del nostro Ente, evidenziano che questi progetti rappresentano un tassello importante anche per tante piccole e medie imprese, che possono così avvicinarsi alla cultura digitale e raggiungere l’obiettivo di portare sul web le eccellenze che fanno grande e unico il nostro territorio”.

Le borse di studio
Due i bandi disponibili per il nostro territorio, rivolti a laureandi, neolaureati e diplomati con competenze di economia, marketing e management e web marketing e con una conoscenza della lingua inglese, del territorio e del contesto economico-sociale della Camera di Commercio di Cuneo. I giovani selezionati riceveranno una borsa di studio di 9.000 euro e andranno a supportare le imprese aiutandole ad avvicinarsi al web e a promuoversi al meglio sul mercato italiano e internazionale.

Bandi completi
I bandi completi sono disponibili sul sito Eccellenze in Digitale (www.eccellenzeindigitale.it) e sul sito dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne (www.tagliacarne.it) nella sezione dedicata al progetto.

L’interesse per il made in Italy nel mondo
Secondo un’analisi condotta con Google Trends in 10 Paesi, nell’ultimo anno le ricerche relative al made in Italy effettuate sul motore di ricerca sono cresciute, soprattutto grazie all’utilizzo dei dispositivi mobili. Le ricerche da smartphone e tablet hanno registrato un incremento a doppia cifra, +22% rispetto al 2013. Se Stati Uniti ed Europa sono le aree che hanno fatto registrare il maggior numero di ricerche, India, Russia, Germania ed Emirati Arabi mostrano la crescita più significativa. La Moda è categoria in assoluto più cercata in Europa, Stati Uniti, Giappone, Cina ed Emirati Arabi. Il Turismo è invece il settore che registra i maggiori tassi di crescita relativa, specialmente in Brasile, Francia, Inghilterra e Cina, seguito da Food e Alimentare che registrano una crescita a doppia cifra in Russia, Emirati Arabi e India. Si aprono così nuove opportunità per le aziende attive in questi settori.
Tuttavia, a fronte di questa domanda in costante aumento, le imprese soprattutto piccole e medie che utilizzano il web per promuoversi ed esportare sono ancora poche rispetto alla media europea. Diversi studi dimostrano che le imprese che hanno una presenza attiva sul web crescono più del doppio di quelle che sul web non sono presenti , creano più occupazione ed esportano maggiormente di quelle che non sono online.

Più occupazione
Non solo, esiste uno stretto rapporto tra la diffusione del digitale e l’occupazione giovanile, come dimostra il rapporto “Crescita Digitale” realizzato da Marco Simoni della London School of Economics, secondo il quale un aumento del 10% della diffusione di Internet porta a un incremento di 1,47 punti percentuali dell’occupazione giovanile. Eppure secondo un rapporto dell’Unione europea, entro il 2020 ci saranno 900 mila posti di lavoro in Ue non occupati proprio a causa delle mancanza di competenze digitali.