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E’ polemica sui premi accoppiati: “Oltre al danno della riduzione degli importi, la beffa dei soldi alle nutrici non iscritte ai Libri Genealogici”


Con la Circolare del 5 giugno 2018 l’Agea ha comunicato gli importi definitivi dei pagamenti accoppiati (art. 52, Reg. 1307/2013) per l’annualità 2017. Gli importi sono poi stati erogati entro il 30 giugno 2018, termine ultimo per i pagamenti diretti della Pac 2017.

Peccato che gli importi unitari rispetto alle annate precedenti siano stati notevolmente ridotti, passando da 73,19 €/capo macellato nel 2016 a 67,52 €/capo macellato nel 2017. Ma è andata peggio per le vacche nutrici che vedono una riduzione ancora maggiore: nel 2015 il premio era di circa 203 €/vacca, nel 2016 di 136,35 €/vacca e nel 2017 di appena 111,17 €/vacca. Valore che, sommato ai 22 € (e non 50 € come ci era stato promesso!) per ogni vacca nutrice inserita in piani selettivi e gestione di razza (piano  IBR – Anaborapi), arriva a circa 133 €/vacca, ben lontano dai 250 € che erano stati promessi agli allevatori negli anni precedenti, nonostante il piano comporti costi e impegni non indifferenti per l’allevamento.

Controllando meglio la Circolare Agea ci si accorge inoltre di un’altra grande beffa: a partire dalla campagna 2017, hanno ricevuto il premio accoppiato anche le vacche nutrici “non iscritte ai Libri Genealogici”. Valore del premio: 89,39 € a capo. In pratica appena 21,78 € in meno rispetto ai capi iscritti ai Libri Genealogici come la Piemontese.

Ma stiamo scherzando? Questa è una presa per i fondelli vera e propria! In Italia invece di premiare chi da sempre cerca di lavorare in modo serio e professionale, seguendo specifici piani di selezione, offrendo al mercato una garanzia e un’identificazione del prodotto italiano, si preferisce livellare i premi in modo insensato, mettendo praticamente sullo stesso piano chi aderisce al Libro Genealogico da decenni e chi alleva animali di qualsiasi razza e origine.

Che scopo ha questa politica di dare a tutti un contentino senza minimamente pensare all’importanza dei Libri Genealogici e delle razze italiane autoctone e selezionate? È questa la garanzia che si dà ai consumatori?

A questo punto ci si aspettava una risposta pronta e decisa da parte delle Associazioni Allevatori e dalla Associazione Nazionale della Piemontese (anche perché dalle Organizzazioni sindacali  ormai nessuno si aspetta più nulla). Invece nessuno ha detto niente. Silenzio. Come se la faccenda non importasse a nessuno, come se andasse bene così.

Il premio è stato ridotto? Vabbè.

Ci stanno mettendo sullo stesso piano delle vacche non Iscritte ai Libri Genealogici? Vabbè.

Forse un motivo in tutto questo disinteresse c’è. Ebbene sì, le nostre Associazioni si stanno riformando, i vari consiglieri, presidenti, amministratori sono troppo interessati a questo scambio di poltrone, a questa sete di fondi Ue destinati alle Associazioni di razza tramite il Psrn.

Ormai da diversi mesi si parla solo più di questo argomento. Ogni consiglio, ogni assemblea è una discussione, una lite, un confronto su come poter avere la meglio sugli altri. Associazioni e Organizzazioni tutte pronte a spartirsi il bottino, incuranti che i problemi veri delle aziende sono altri.

Della tutela degli allevatori (questo dovrebbe essere lo scopo delle nostre Associazioni) a nessuno importa e non ci resta che stare a guardare questa assurda situazione, sperando che qualche premio continui ad arrivare, anche perché noi allevatori quei premi li meritiamo più di chiunque altro.

 

Christopher Dalmasso