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E l’agricoltura si scopre sempre più… rosa!


“Quella dell’8 marzo è una festa che non deve e non può essere solo di convenienza, ma rappresentare un’occasione per riflettere sul ruolo che le donne hanno saputo ritagliarsi con capacità e impegno nel lavoro, restando anche al centro della vita familiare”, lo sottolinea Marina di Muzio, imprenditrice agricola e presidente di Confagricoltura Donna.
La percentuale di donne imprenditrici che operano in campagna, rispetto agli uomini, è aumentata gradualmente nel tempo: oggi un’impresa su tre è condotta da donne e la percentuale sale se si analizza l’età anagrafica (analizzando il dato degli under 40 quasi 1 su 2 è di sesso femminile).
“Le donne non diventano più imprenditrici agricole per sostituire o affiancare il marito ma perché è un lavoro che si adegua alla loro natura – commenta Marina Di Muzio. Sono soprattutto le nuove generazioni che aspirano ad una carriera in agricoltura in una logica di business e di redditività”.
“Nelle campagne festeggeremo l’8 marzo senza retorica e restando agganciate alla realtà – conclude la presidente di Confagricoltura Donna -. E’ il momento di un confronto su ciò che si è fatto e ciò che si sarebbe dovuto fare. Le mimose non devono essere un alibi per dimenticarsi dei problemi; siano il simbolo di una società più equa e sensibile alla sua fondamentale componente femminile”.