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Distribuite le gabbie per catturare i cinghiali


Parte da Mondovì l’ennesima campagna indetta da Coldiretti per il contenimento dei cinghiali. Lunedì 8 aprile sono state consegnate agli agricoltori autorizzati dall’Amministrazione provinciale di Cuneo le prime gabbie di cattura che fanno parte del progetto che prevede il posizionamento di gabbie auto costruite, oltre ad altre date in gestione agli imprenditori dalla Provincia.
“La presenza dei cinghiali è insostenibile non solo per il mondo agricolo, ma per la società tutta – evidenziano Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo –. Purtroppo le varie operazioni di contenimento sin qui attuate non hanno sortito gli effetti sperati. Le catture con le gabbie dovrebbero alleggerire la pressione esercitata dai cinghiali sul territorio, a beneficio dell’ambiente, dell’agricoltura e della sicurezza degli automobilisti, e indurre l’Amministrazione provinciale e la Regione Piemonte ad agire con maggior determinazione, introducendo eventualmente anche controlli sanitari”.
Carlo Gabetti e Massimo Meineri – presidente e segretario Zona Coldiretti di Mondovì: “Abbiamo proposto l’iniziativa ai nostri soci, in considerazione dell’elevato numero di cinghiali sul territorio, degli incalcolabili danni causati alle coltivazioni, dove peraltro la Regione è in notevole ritardo nell’erogazione degli indennizzi, dei numerosi incidenti stradali che coinvolgono ignari cittadini, della mancata efficacia degli interventi di contenimento sinora operati da parte dell’Amministrazione Provinciale con l’ausilio dei cacciatori. Se consideriamo soltanto le domande di risarcimento presentate, constatiamo che almeno un’azienda su tre, ha subito danni elevati, senza dimenticare quanti sono stati costretti ad abbandonare un lavoro prezioso per la difesa dell’ambiente”.
Che la popolazione dei cinghiali sia un problema reale in costante aumento lo dimostrano i dati, senza contare i danni agli automobilisti e i danni non segnalati e gli incidenti anche mortali causati dai selvatici: nel 1996 nella regione Piemonte vennero accertati danni per 785.000 Euro. Nel 1999 questi erano già lievitati a 1.662.000 Euro per diventare una costante dal 2003 al 2011 con danni accertati annualmente di 2.300.000 Euro. Come si desume dalla relazione introduttiva al disegno di legge regionale sulla caccia, negli anni tra il 1996 e il 2011 sono stati accertati danni per 33.454.000 Euro di cui una buona parte erogati dalla regione tramite le Provincie e gli ATC ed i CA. Restano ancora da erogare tutto il 2012 ed una buona parte del 2011.
Conclude Bruno Rivarossa: “Di fronte a questi danni che rappresentano una parte di quelli realmente subiti, dobbiamo avviare una seria campagna di contenimento della specie. Il cinghiale così come i caprioli, i cervi nelle zone più alte, le nutrie lungo il corso dei fiumi, i ghiri nei noccioleti, sono specie che impediscono alle imprese agricole di realizzare bilanci dignitosi ed investire anche in manodopera, rallentando pertanto ulteriormente l’economia locale in questi anni di oggettive difficoltà economiche anche per tutta l’economia del territorio”.

(nella foto: la consegna delle gabbie a Mondovi)