Sezioni


Disoccupati disposti a lavorare per la mafia!


Sei disoccupati su dieci (60 per cento) sono disposti ad accettare un posto di lavoro in un’attività dove la criminalità organizzata ha investito per riciclare il denaro.
E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione della nascita in Italia della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promossa dalla Coldiretti con la presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli. La criminalità organizzata trova terreno fertile nel tessuto sociale ed economico indebolito dalla crisi come dimostra il fatto che mafia, camorra, ‘ndrangheta e company possono contare su un esercito potenziale di quasi 2 milioni di persone che, spinti nella marginalità economica e sociale, si dicono disponibili a lavorare per loro e tra queste – sottolinea la Coldiretti – ben 230 mila persone non avrebbero problemi a commettere consapevolmente azioni illegali pur di avere una occupazione. Una analisi che dimostra quanto siano urgenti le misure per favorire lo sviluppo del lavoro, dopo l’annuncio del Job Act da parte del Governo Renzi, in un Paese in cui – ricorda la Coldiretti – la disoccupazione ha raggiunto livelli record del 12,9 per cento ma sale al 42,4 per i giovani.
L’allentamento della tensione morale nei confronti della malavita provocato dalla crisi tocca la vita di tutti i giorni come conferma il fatto che quasi un italiano su cinque (18 per cento) non avrebbe problemi a recarsi in un pizzeria, ristorante, bar o supermercato gestito o legato alla criminalità organizzata purchè i prezzi siano convenienti (9 per cento), i prodotti siano buoni di ottima qualità (5 per cento) o addirittura se il posto sia comodo e vicino a casa (4 per cento). D’altra parte, la stragrande maggioranza del 67 degli italiani è d’accordo sul fatto che in certe zone d’Italia dove c’e’ molta disoccupazione e povertà, la criminalità organizzata ha saputo creare opportunità di lavoro. E il problema – continua la Coldiretti – non è confinato nel Sud tanto che l’83 per cento degli italiani ritiene ormai che la criminalità organizzata sia diffusa su tutto il territorio, rispetto ad una minoranza del 13 per cento che la localizza nel Mezzogiorno.
A preoccupare anche l’impatto negativo della crisi sulla solidarietà, con un crescente numero di persone che non riesce più a permettersela come dimostra il fatto che – conclude la Coldiretti – la maggioranza del 58 per cento degli italiani che non sarebbe disposto a pagare il 20 per cento in più per un prodotto alimentare ottenuto da terre o aziende confiscate alla mafia
“Bisogna spezzare il circolo vizioso che lega la criminalità alla crisi, con interventi per favorire, soprattutto tra i più giovani, l’inserimento nel mondo del lavoro, e l’impegno delle istituzioni, della scuola e delle organizzazioni di rappresentanza per scongiurare il pericolo che legittime aspirazioni ad avere un’occupazione possano essere sfruttate per alimentare l’illegalità” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “proprio in tale ottica è stato avviato il portale della Coldiretti “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda e offerta occupazionale, che ha già ottenuto il via libera del Ministero del Lavoro”. Il sistema informatico opera attraverso un apposito sito web nazionale nel quale verranno acquisite, archiviate e rese disponibili in forma pubblica tanto le richieste di manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori. Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e sportello territoriale della struttura Coldiretti con personale qualificato che provvede anche a rendere un vero e proprio servizio di accompagnamento ed assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di caricamento e aggiornamento dei dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra domanda ed offerta di lavoro.

(nella foto: Al Capone)