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Debutta la Commissione unica nazionale per i suini grassi da macello, prezzi in aumento, suinetti in affanno


Il nuovo corso della Commissione unica nazionale per i suini grassi da macello porta un rimbalzo positivo dei prezzi degli animali grassi da macello per il circuito tutelato, nella categoria 160-176 chili, arrivando a 1,405 euro al chilo, con un aumento di 3,3 centesimi. Un po’ di timidezza fra i nuovi commissari, che si sono lasciati guidare da chi aveva già ricoperto tale ruolo precedentemente. Inoltre, la presenza dei funzionari ministeriali ha contribuito a fare chiarezza con le nuove linee guida.

Con l’addio delle Borse merci locali, gli allevatori che nei contratti di conferimento facevano riferimento al prezzo legato alle Borsa merci locali come Mantova o Modena, d’ora in avanti dovranno fare riferimento esclusivamente alla Cun, che rimane l’unica realtà abilitata a indicare i prezzi.

Claudio Veronesi, allevatore di suini di Sustinente e commissario della Cun, è soddisfatto del debutto della nuova Cun. “L’aumento era nell’aria – osserva – anche se il prezzo sarebbe potuto aumentare di 5 centesimi, senza alcun timore di sovvertire l’andamento reale del mercato. c’è stata moderazione da parte di tutte le parti in causa”.

Il clima è stato positivo, secondo i presenti. Anzi, confessa qualcuno, era molto tempo che dai macellatori non proveniva un’offerta al rialzo per due centesimi al chilogrammo, normalmente la posizione era di difesa a oltranza.

I decreti direttoriali del ministero delle Politiche agricole prevedono infatti che, in caso di mancato accordo fra le parti, venga comunque indicati un prezzo di riferimento per la settimana successiva.

“Il mercato è buono e andiamo verso il sole, perché ci sono meno maiali disponibili e la richiesta è superiore all’offerta – osserva Bruno Bompieri, allevatore con 250 mila suini su 35 siti produttivi -. Oggi sarebbe potuto crescere di più, perché il prezzo è ancora un po’ basso, ma dalle prossime settimane dovrebbe salire”.

La nuova Cun, come detto, ha comportato la soppressione delle quotazioni nelle Borse merci territoriali come appunto Mantova o Modena, nell’ultimo periodo tenuta come riferimento da alcuni operatori. “L’aumento del prezzo rispecchia l’andamento reale del mercato – confida Gianni Pagliari, allevatore con produzioni tra Campitello e Nogarole Rocca -. I produttori si aspettavano un incremento superiore, ma è stato importante lanciare un primo segnale al debutto della nuova Cun”.

Quello che rileva, semmai, Pagliari è la metamorfosi che ha vissuto la suinicoltura in questi anni, con un’avanzata inesorabile della soccida e sempre meno imprenditori liberi sul mercato.

Prezzo dei suinetti in ribasso. In diminuzione, invece, il prezzo dei suinetti. “La nuova Cun dei capi acquistati dagli ingrassatori ha debuttato con un segno negativo, che era comunque nell’aria, in quanto l’offerta è superiore alla richiesta da parte degli allevatori per l’ingrasso”, commenta Arduino Belladelli, ingrassatore con 12mila capi a Volta Mantovana e garante nella Cun suinetti.

Il clima, comunque, “con la nuova Cun è stato abbastanza sereno”, osserva Giancarlo Frignani, allevatore di Gonzaga che è un neo commissario alla Cun suinetti.