Sezioni


Danni selvaggina l’impegno del Piemonte


L’assessore regionale Giorgio Ferrero ha incontrato venerdì 10 luglio, nella sede della Regione in piazza Castello, una folta delegazione della Coldiretti Piemonte, guidata dalla presidente regionale Delia Revelli e dal direttore Antonio De Concilio, presente
anche il comandante del corpo Forestale Paolo Salsotto.
Al centro dell’incontro, il tema dei danni dei selvatici alle colture.
I rappresentanti della Coldiretti hanno illustrato la loro preoccupazione sul tema, dai tempi lunghi degli indennizzi alle insufficienti misure di contenimento dei selvatici dannosi – cinghiali e caprioli in primis – avanzando alcune proposte che coinvolgono
sia il livello nazionale che quello regionale.
“E’ un confronto utile”, ha commentato l’assessore Ferrero, che ha voluto ricordare l’impegno della Regione nell’indennizzo dei danni. Sul 2014 Arpea sta distribuendo ad Atc e Ca un milione di euro per fini istituzionali, “che in caso di gestione virtuosa degli enti possono contribuire a eventuali anticipi degli indennizzi sui danni”. Sempre sul 2014 sono già disponibili 711 mila euro, bloccati nel pagamento dalla diatriba con l’UE sul de minimis, che la Regione conta di sbloccare al più presto.
Resta poi ampio il capitolo sui danni arretrati – fino al 2013 – che risultavano al nostro insediamento a forte rischio di mancata erogazione: “Siamo riusciti, dopo una lunga trattativa con il ministero dell’economia e delle finanze, a introdurli in un elenco del DL 35 per un totale di spesa di 2,7 milioni di euro”, ha spiegato Ferrero. “Rappresentano un grande sforzo di questa amministrazione per sanare una situazione arretrata che altrimenti sarebbe rimasta senza risposte. Le procedure per arrivare ai pagamenti sono ormai avviate”.
Particolarmente critica la vicenda del contenimento dei selvatici dannosi: “La possibilità introdotta ad aprile dalla Giunta della caccia di selezione al cinghiale è indubbiamente una possibilità per contenere i danni, ma è stata raccolta e regolamentata solo da 9 dei 38 tra Atc e Ca piemontesi. E’ necessario un maggior coinvolgimento degli Atc, che non sempre appaiono sensibili a queste problematiche”,
ha aggiunto Ferrero, che ha annunciato un piano di riforma degli ambiti di caccia, con una forte riduzione del numero e una nuova governance degli enti.
Attraverso il coordinamento delle Province è poi possibile realizzare ogni volta che serve specifici piani di contenimento dei selvatici che causano danni, anche con interventi notturni con faro e carabina, maggiormente efficaci rispetto alle battute diurne con i cani.