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Danni cinghiali, Ferrero ha incontrato il ministro


L’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, nel corso di un incontro martedì 7 luglio a Roma con il ministro Martina, ha sollecitato un intervento per chiarire i problemi sorti sugli indennizzi da danni prodotti dai selvatici, dopo che l’Unione europea ha ipotizzato che i rimborsi debbano rientrare nella quota degli aiuti di stato alle aziende agricole.
“E’ un elemento che introduce confusione in una questione già delicata come quella dei rimborsi dei danni dei selvatici”, spiega Ferrero, “La speranza è che il ministro possa intervenire per ottenere un chiarimento che permetta alle Regioni di pagare i danni. Il Piemonte, per quanto riguarda il 2014, ha a disposizione 711 mila euro pronti per essere pagati e bloccati dall’interpretazione della direttiva l’UE. Nel frattempo Arpea ha distribuito ad Atc e Ca un milione di euro per i fini istituzionali.
Rimangono ancora da completare i pagamenti degli arretrati 2012-2013, per i quali non abbiamo trovato al nostro insediamento neanche la copertura di bilancio. Siamo riusciti dopo una lunga trattativa, a inserirli negli elenchi del DL 35 per un totale di 2,7 milioni di euro, ora alla firma presso il Ministero”.
Il tema degli indennizzi dei danni dei selvatici verrà affrontato lunedì 20 luglio in una riunione con le associazioni agricole convocata dall’assessore.
“L’esigenza è emersa in un incontro avvenuto lunedì scorso presso l’assessorato tra rappresentanti dell’Arci-caccia, delle associazioni agricole e di quelle ambientaliste, per discutere sui miglioramenti del calendario venatorio regionale”, aggiunge Ferrero. “Nell’incontro del 20 luglio esamineremo anche le possibili soluzioni sul contrasto alle specie dannose, cinghiali e caprioli in primis. La possibilità introdotta dalla Giunta regionale della caccia di selezione al cinghiale è stata raccolta e regolamentata solo da 9 dei 38 tra Atc e Ca piemontesi. Occorre trovare una soluzione perché l’adesione a questa opportunità sia più estesa, sapendo che anche le Province possono autonomamente realizzare, ogni volta che serve, azioni di contenimento di cinghiali e caprioli”.