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Dalla legge di Stabilità al piano di sviluppo


Soddisfazione è stata espressa da Confagricoltura per le misure e i provvedimenti di carattere agricolo contenuti nel disegno di legge Stabilità 2016 approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato per la terza lettura. In particolare, secondo Confagricoltura, le riduzioni e gli sgravi fiscali – a partire dall’abolizione dell’Imu per i terreni agricoli e dell’Irap, unita all’aumento delle compensazioni Iva per il settore lattiero-caseario e delle carni e alla stabilizzazione delle misure per le agroenergie e il biogas – rappresentano una positiva base di partenza per invertire la rotta della crisi.
Adesso, è opportuno e necessario affiancare agli sgravi fiscali approvati nella legge di Stabilità un progetto di sviluppo e di rilancio competitivo dell’agricoltura, iniziando dai comparti che si trovano a fronteggiare le maggiori difficoltà, dal latte alle carni bovine e suine, dall’ortofrutta ai cereali. Sono queste le principali produzioni in forte sofferenza che richiedono, con urgenza, azioni e interventi di valorizzazione e di promozione da realizzarsi all’interno di un disegno strategico di politica agricola. Nella convinzione che, quanto più l’agricoltura sarà valorizzata e diventerà centrale all’interno delle dinamiche di filiera, tanto più il sistema agroalimentare italiano, e con esso l’economia nazionale, ne trarrà beneficio.

IL COMMENTO DI COLDIRETTI

“Una manovra che garantisce quasi un miliardo di risorse aggiuntive all’agricoltura con il rispetto degli impegni assunti per il taglio delle tasse a chi vive di agricoltura che viene esentato dal pagamento dell’Imu e dell’Irap, come avevano annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina all’incontro con i trentamila della Coldiretti il 15 settembre nella giornata dell’agricoltura italiana all’Expo”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento agli effetti dell’approvazione della legge di stabilità 2016 nel sottolineare che “con il provvedimento l’agricoltura torna ad essere centrale nella manovra del Governo”.
Dall’azzeramento dell’Irap alla cancellazione dell’Imu per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è stata tolta a tutti, ma anche l’aumento della compensazione Iva sulle carni bovine e suine (passando rispettivamente a 7,7 per cento e all’8 per cento) che vale 20 milioni di euro e l’incremento delle percentuali di compensazione Iva per i prodotti lattiero caseari all’8,80 al 10 per cento nonché i fondi stanziati per il piano olivicolo e quelli per il finanziamento delle assicurazioni contro le calamitá con un budget di 140 milioni in due anni. La riduzione degli oneri fiscali consente alle imprese agricole professionali – ha continuato Moncalvo – di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy. Per la prima volta dopo anni di sacrifici per l’agricoltura (dalle modifiche alle disposizioni Imu alla forte diminuzione delle assegnazioni di gasolio agevolato) vengono assegnate risorse finanziarie e soprattutto ridotto il carico impositivo sul settore con un riconoscimento concreto – conclude Moncalvo – del ruolo dell’agricoltura e del cibo made in Italy per il futuro del Paese.