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Da produttore di vini a campione di corsa


Di certo, Marco Chinazzo non può essere considerato un atleta qualunque. Un amante delle lunghe distanze, ma non solo. Un amante della fatica, ma questo non basta. Un uomo alla ricerca di sfide continue, ma c’è di più. Marco Chinazzo è un appassionato della corsa nato e cresciuto in provincia di Cuneo, che ha scoperto che correre può significare qualcosa di molto profondo. Macinare chilometri per se stessi e per gli altri, per scoprirsi e scoprire il mondo, per regalare sorrisi e aiuto concreto.
Infatti Marco, che nella vita è produttore di vini, collabora come
volontario con diverse associazioni, fra cui l’AISM e la Fondazione
Marco Simoncelli. L’anno scorso, proprio in collaborazione con
l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ha corso da Cortemilia fino
a L’Aquila, in 14 tappe. E ha portato a termine la storica 100 chilometri del Passatore. Ora, Marco ha deciso di sfidare nuovamente i suoi limiti mentali e fisici ed è partito, lo scorso lunedì 21 gennaio, per il Giro d’Italia di Corsa: 3600 chilometri in tre mesi. Perchè questa folle e suggestiva impresa? Lui risponde così:
“Il perché nasce da un improvviso senso di insoddisfazione, come se avessi visto la mia vita tra 20 anni, senza un’emozione forte avrei capito di aver vissuto una vita non al limite e di non essere riuscito a sfruttare al meglio le possibilità di cui dispongo. A questa domanda è difficile rispondere perché si tende sempre a non accettare un cambio di programma, modificare la propria vita in
corsa è sinonimo di diversità. Collaborando con le onlus mi sono accorto che tutti noi abbiamo un’immensa fortuna che la maggior parte delle volte perdiamo dietro a lamentele inutili. Non mi sono mai chiesto cosa mi spinga voler fare il giro d’Italia …forse la voglia di viaggiare o forse la paura di stare fermo. Ognuno di noi può decidere se vivere o sopravvivere e io finché avrò la fortuna di vivere non mi accontenterò di sopravvivere!”
Un’impresa degna di nota, sulla quale Marco aggiunge:
“Quando i miei piedi avranno calpestato, passo dopo passo tutta l’Italia, io non sarò più lo stesso. Questo sarà per me un grande sogno che porterà il mio fisico allo stremo e il mio ego alle stelle. Decidere di correre 3600 chilometri è una scelta che ti cambia la vita, una scelta che ti proietta verso un futuro diverso, correre lungo tutta la penisola vuol dire crescere come runner e come uomo”.
L’atleta piemontese, nato a Mondovì e ora residente in Val Bormida, è partito dal suo paesino in provincia di Cuneo e ha raggiunto di corsa Genova. Da lì si è imbarcato per Olbia, dalla quale sta correndo in questi giorni verso Cagliari.
Circa 400 i chilometri già macinati e venerdì (oggi) si imbarca per la Sicilia. Il suo viaggio è solo all’inizio e Marco ha già corso con ogni tipo di condizione climatica, ammirato splendidi paesaggi e conosciuto molte persone. Un’avventura che è destinata a regalare mille emozioni.