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Cuneo, ecco l’analisi dei bilanci societari


Giunge alla terza edizione l’analisi dei bilanci delle società di capitale della provincia di Cuneo effettuate dal Centro Studi di Unioncamere Piemonte a partire dalle informazioni contenute nella banca dati AIDA del Bureau van Dijk.

QUALI BILANCI
Le elaborazioni sono state compiute aggregando i bilanci di 4.229 società di capitale aventi sede legale in provincia di Cuneo, con disponibilità di bilancio per gli anni 2011, 2012 e 2013, escluse quelle con bilancio consolidato. Le performance economico-finanziarie prese in considerazione sono quelle risultanti dai bilanci depositati nel corso del 2014 per l’annualità 2013, relativamente alle quali è stato operato un confronto sia temporale (il periodo analizzato è il triennio 2011-2013), sia territoriale (le performance cuneesi sono collocate nei più ampi contesti regionale e nazionale).

FATTURATO
In un contesto contraddistinto da un nuovo rallentamento del ciclo economico mondiale, le società di capitale cuneesi facenti parte del campione hanno scontato, nel 2013, una contrazione annua del fatturato del 2,6% (dopo l’incremento del 2,6% realizzato tra il 2011 e il 2012), tendenza in linea a quelle concretizzate a livello regionale (-1,9%) e nazionale (-5,8%). Nonostante la flessione rilevata per il fatturato, si registrano, a livello provinciale, aumenti dei margini (EBITDA ed EBIT), che determinano altresì un aumento dell’utile d’esercizio delle società in esame rispetto al 2012.

REDDITIVITA’
L’aggregato delle società di capitale cuneesi mostra nel complesso buone performance in termini di redditività. Nel 2013, infatti, il rapporto tra l’EBITDA e il fatturato delle vendite si attesta su un valore positivo (7,29%), di poco superiore rispetto al biennio precedente, e più elevato rispetto al valore dell’indice calcolato per le società di capitale piemontesi (6,16%) e italiane (7,05%).
Nel triennio 2011-2013 l’aggregato delle società di capitale della provincia di Cuneo è stato, inoltre, in grado di trasformare i ricavi delle vendite in utili, come dimostrato dal valore sempre positivo dell’indice ROE, nel 2013 pari al 2,47%. Il valore dell’indice appare, anche in questo caso, più elevato rispetto a quelli conseguiti dal campione nazionale (1,00%) e in controtendenza rispetto al corrispondente piemontese (-1,74%).
La redditività del capitale investito, ovvero il ROA, registra nell’arco temporale considerato una dinamica contrastante: nel 2013 il rendimento percentuale conseguito dagli investimenti aziendali risulta pari al 3,18%, valore superiore a quello del 2012, ma inferiore a quello del 2011, collocandosi, tuttavia, su livelli più elevati rispetto ai corrispettivi valori dell’indice regionale (1,08%) e nazionale (2,00%).

ANALISI DETTAGLIATA
«L’analisi rappresenta con grande cura gli andamenti dell’economia della provincia di Cuneo, nei suoi punti di forza come nei suoi punti deboli – ha dichiarato Nicola Gaiero, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della provincia di Cuneo. Una ricerca utile a tutti gli operatori di tutti i settori che voglio conoscere, con dovizia di particolari, le caratteristiche dell’imprenditoria locale. L’analisi dimostra con quanta cura e passione gli imprenditori della provincia di Cuneo investano e operino nelle proprie aziende (uno per tutti l’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato, metà rispetto al dato nazionale). Leggendo fra i numeri si comprende il rilevante sforzo degli imprenditori del Cuneese in un momento estremamente difficile. Si percepisce immediatamente come le aziende locali contribuiscano oltre la media al prelievo fiscale».

PERFORMANCE
Per quanto riguarda la performance finanziaria e patrimoniale, gli indicatori illustrano una situazione provinciale caratterizzata da un equilibrio finanziario critico, ma da un buon livello di solidità patrimoniale, un basso indebitamento rispetto al patrimonio netto e un’incidenza del costo dell’indebitamento finanziario sul volume d’affari che colloca l’aggregato in una condizione ampiamente favorevole.

LIQUIDITA’
Nel 2013, infatti, l’indice di liquidità immediata, che misura complessivamente la capacità delle aziende di far fronte agli impegni a breve attraverso l’utilizzo del capitale circolante (escluso il magazzino) risulta, pari a 0,59, segnalando una situazione di squilibrio finanziario critica, in linea con il biennio 2011-2012. La situazione appare critica anche a livello piemontese (valore dell’indice pari a 0,73), mentre a livello italiano si registra un indice di liquidità sufficiente (0,90).

PATRIMONIO
Dal punto di vista patrimoniale, il livello d’indebitamento rispetto al patrimonio netto del campione cuneese appare notevolmente contenuto (Debt/Equity ratio pari allo 0,37), analogamente a quanto si rileva per gli aggregati delle società di capitale piemontesi (0,39) e italiane (0,36), a testimonianza di situazioni di piena sostenibilità del debito nel medio-lungo periodo.

IMMOBILIZZAZIONI
L’indice di copertura delle immobilizzazioni denota una buona capacità di coprire correttamente le rispettive immobilizzazioni da parte delle aziende cuneesi (1,12) e in minor misura da parte di quelle italiane (1,06), mentre il campione piemontese presenta un valore dell’indice al limite della criticità (0,95).

INDEBITAMENTO
L’incidenza del costo dell’indebitamento finanziario sul volume d’affari, molto contenuta per il campione cuneese (0,98%), risulta più elevata, e superiore alla soglia limite del 2%, per l’insieme delle società di capitale piemontesi (2,63%), mentre si colloca su un livello sostenibile per quelle italiane (1,87%).