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Crisi zootecnia, la Francia combatte, l’Italia no 


Anche in Italia, come in Francia, la crisi che gli allevatori stanno attraversando è, da tempo, drammatica: i prezzi non riescono a coprire i costi produttivi, il carico fiscale è sempre più insostenibile, così come la volatilità dei costi delle materie prime. Eppure, mentre in Francia è stato messo in campo un piano straordinario per sostenere gli allevatori, il nostro Paese è fermo, con il rischio che la già pressante concorrenza dei “cugini” diventi ancora più agguerrita.
Questo il commento di Agrinsieme al recente piano di sostegno adottato dal Governo francese in risposta alle proteste degli allevatori. Anche in Italia, ad avviso di Agrinsieme, sono urgenti azioni e misure che da un lato possano gestire la fase di difficoltà che caratterizza la nostra zootecnia, dall’altro riescano a rilanciarne la competitività. Per fare ciò, Agrinsieme chiede al Governo di dare un segnale forte, inserendo a tutti gli effetti la crisi del comparto all’interno della sua agenda politica e aprendo, al più presto, un tavolo di lavoro con le rappresentanze dei produttori e dell’intera filiera.
Agrinsieme è quindi a piena disposizione dei Ministeri competenti e di Palazzo Chigi per affrontare in maniera strategica la situazione e avviare un confronto a tutto campo, raccogliendo l’invito anche della rappresentanza dell’industria della carne. Non si può perdere ulteriore tempo e occorre passare dalle promesse ai fatti. Ad essere in gioco è uno dei settori più importanti della nostra agricoltura e dal cui futuro dipende una quota significativa del valore dell’agroalimentare italiano.