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Crisi latte, il piano dell’Europa non basta


C’è piena consonanza di opinione tra il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, e il presidente regionale del Piemonte, Lodovico Actis Perinetto, sulla cifra stanziata per tamponare la crisi di carne e latte. Entrambi giudicano la cifra decisamente insufficiente.
Come è noto, il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura europei, svoltosi lunedì 7 settembre a Bruxelles, ha deciso un pacchetto straordinario di aiuti da 500 milioni a sostegno degli allevatori. Per Dino Scanavino “il pacchetto di aiuti da mezzo miliardo di euro, proposto dalla Commissione europea per aiutare i produttori agricoli colpiti dalla crisi del settore del latte non basta, é una nullità”.
“Si devono piuttosto creare dei budget nazionali, cosa che in parte il governo italiano ha fatto – ha spiegato -. Ci vogliono però più soldi, per poter fare interventi di mercato, secondo un progetto sinergico che unisca interventi complessivi a interventi mirati, a seconda delle esigenze nazionali”.
Il presidente di Cia ha ricordato che il problema principale del settore caseario italiano riguarda le eccedenze dei formaggi duri (Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Montasio). Un fenomeno che però, per via di una filiera più lunga e complessa rispetto a quella di altri prodotti, potrebbe nascondere, secondo Scanavino, “processi speculativi, perché non siamo sicuri che il surplus sia così alto”.
“Una soluzione – ha proposto – potrebbe essere quella di destinare 30-40mila forme di formaggio agli indigenti, cosa che la legge consente. In questo modo non solo tonificheremmo il mercato, ma riusciremmo anche a capire se tutto questo surplus c’è veramente”.