Sezioni


Credito all’agroalimentare sei miliardi dal Sanpaolo


Il rapporto tra mondo del credito, istituzioni e agricoltura, alla luce delle nuove risorse economiche e delle misure anti-crisi varate per rilanciare il settore, è stato al centro dell’incontro promosso dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) e dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che ha riunito martedì 3 maggio a Torino, presso la Sala Congressi Intesa Sanpaolo in via Santa Teresa, numerosi operatori piemontesi.
Obiettivo dell’incontro, presentare alle imprese e alle filiere dell’agroalimentare del territorio le risorse e le opportunità di accesso al credito nel quadro dell’accordo nazionale “Diamo credito
all’agroalimentare”, siglato a gennaio dal Mipaaf e da Intesa Sanpaolo. Attraverso l’accordo, il Gruppo bancario ha reso disponibile un plafond complessivo di 6 miliardi di euro in tre anni per incentivare investimenti in innovazione, agevolare l’export e i processi di internazionalizzazione, favorire interventi di ricambio generazionale e di formazione delle risorse.
All’agroalimentare del Piemonte, in particolare, l’accordo destina 800 milioni di euro in tre anni, per promuovere la crescita e le opportunità di impiego lavorativo in un comparto strategico per
l’economia locale. L’insieme delle risorse e delle iniziative messe a punto da Intesa Sanpaolo e Mipaaf potrà potenzialmente generare nella regione nuovi investimenti per oltre 1 miliardo di euro sostenuti dal Gruppo.
L’accordo si propone anche di facilitare l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dai PSR (Piani di sviluppo rurale) per il periodo 2014-2020, che assegnano al Piemonte risorse pari a circa 1,1 miliardi di euro, favorendo un volano di investimenti di circa 3,1 miliardi di euro. A tale scopo, il Gruppo Intesa Sanpaolo intende promuovere una serie di interventi finanziari e servizi di consulenza in collaborazione con i principali interlocutori del territorio, affinché le imprese agricole e agroalimentari possano cogliere opportunità di investimento e accedere più facilmente ai fondi strutturali anche attraverso prodotti finanziari specifici promossi dalla Banca.

Mipaaf e Intesa Sanpaolo realizzeranno, inoltre, un’indagine conoscitiva con la collaborazione di Ismea, l’ente pubblico che fornisce servizi finanziari, assicurativi e informatici alle imprese agricole, con l’obiettivo di arrivare a una migliore definizione del posizionamento delle imprese rispetto alla capacità di accesso al credito.
Per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo, Intesa Sanpaolo ha deciso di prolungare il periodo di sospensione dei mutui, portando la misura da 12 a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare.
Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, ha illustrato i punti chiave dell’accordo, soffermandosi sulle prospettive del settore rispetto ai nuovi scenari
competitivi e mettendo in evidenza l’importanza strategica dell’intesa raggiunta con il Mipaaf, che avrà una concreta ricaduta sui produttori agricoli del territorio e contribuirà a farne emergere le potenzialità.
L’attenzione si è concentrata sulle imprese della filiera vitivinicola e della filiera zootecnica, in particolare della carne. Le specificità dei due settori sono emerse nel corso di una tavola rotonda, preceduta dal contributo del prof. Amedeo Reyneri, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, e animata dalle testimonianze di Carlo Volpi, titolare delle Cantine Volpi, Silvia Barbaglia, titolare dell’Azienda Vitivinicola Sergio Barbaglia, Roberto Chialva, presidente della cooperativa di allevatori Compral, ed Enrico Giovanni Gavazza, amministratore Delegato della Gavazza F.lli. Quattro imprese radicate sul territorio, diverse tra loro
per dimensioni e storia, che condividono una produzione di qualità, la forte vocazione internazionale e la propensione all’innovazione, e i cui progetti di crescita sono stati accompagnati da Intesa Sanpaolo.
Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha sottolineato nelle sue conclusioni come la convergenza tra politiche industriali e politiche creditizie sia importante per assicurare adeguato sostegno al settore agroalimentare e valorizzare così una delle eccellenze del made in Italy.
Dopo Torino seguiranno altri incontri, dedicati alla presentazione a livello locale dell’accordo “Diamo credito all’agroalimentare” tra Mipaaf e Intesa Sanpaolo e ai temi centrali dell’agricoltura.

Ulteriori misure di Intesa Sanpaolo a sostegno del settore agroalimentare

Nei primi tre mesi del 2016, Intesa Sanpaolo ha erogato agli imprenditori del Piemonte 340 milioni di finanziamenti, di cui 40 al settore agroalimentare.
Un’importante opportunità per le imprese del settore agricolo e agroalimentare è rappresentata dal Programma filiere, l’innovativo progetto varato dalla Banca per far crescere le filiere produttive di eccellenza, consentendo loro di lavorare in una logica che facilita e migliora l’accesso al credito.
Attraverso il Programma filiere, nell’arco di soli dieci mesi, Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione risorse finanziarie per 19 miliardi di euro; al programma hanno aderito fino ad oggi oltre 300 aziende capo-filiera, distribuite in 20 settori di business, che coinvolgono 15 mila imprese fornitrici, per un giro d’affari complessivo di 55 miliardi di euro. A livello nazionale il primo settore rappresentato è proprio l’agroalimentare (29%), seguito dalla meccanica/metalmeccanica (24%) e dalla moda (12%).
Il Piemonte è la seconda regione per numero di aziende capo-filiera (15%), preceduta dalla Lombardia (26%) e seguita dall’Emilia Romagna (14%). Ad oggi sono stati stipulati 46 contratti di filiera, di cui 13 nel settore agroalimentare; sono coinvolti oltre 2.200 fornitori, per un giro d’affari complessivo di 5 miliardi di euro, e 10.000 dipendenti.
All’interno della Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo ha creato strutture specializzate dedicate all’agroindustria con 400 filiali “verdi”, di cui 45 in Piemonte, e ha preparato 100 specialisti in
agroindustria, di cui 5 nella regione.
Alle imprese dell’agribusiness che investono in beni materiali strumentali nuovi, usufruendo dei vantaggi fiscali del “super-ammortamento 140%” previsto dalla Legge di Stabilità 2016, Intesa
Sanpaolo garantisce un finanziamento a medio-lungo termine fino al 100% dell’importo, aggiungendo un’ulteriore linea di credito fino al 40% a sostegno del capitale circolante.
Oltre al tradizionale aspetto finanziario, Intesa Sanpaolo offre soluzioni, piattaforme e competenze che intercettano la domanda d’innovazione e sostengono l’impresa agricola nei percorsi di trasformazione e sviluppo. Attraverso Intesa Sanpaolo Formazione, ad esempio, gli imprenditori possono accedere al percorso formativo Think Green, che si svolge in quattro giornate e indirizza i partecipanti verso le conoscenze necessarie per valutare agevolazioni regionali (PSR) e strumenti finanziari, previsti dalla nuova programmazione europea (PAC) per il settore agricolo.
Approfondimenti ulteriori sono dedicati agli aspetti della contrattualistica del lavoro, all’accesso ai mercati esteri e all’innovazione, con focus sull’e-commerce per il settore agro-alimentare.