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Cosa chiedono ai politici i giovani agricoltori


“L’Agia-Cia – spiega il presidente Sobrero – ritiene che le prossime elezioni politiche rappresentino un occasione storica per dare vita ad un Governo che abbia la forza, il coraggio e l’ambizione di realizzare una riforma radicale dello Stato. Crediamo che all’Italia del presente e del futuro serva uno Stato che svolga un “nuovo ruolo” nell’economia in modo da poter realizzare con il sistema delle imprese “un nuovo patto per la competitività” e offrire ai cittadini servizi efficienti.
Da troppo tempo mancano in Italia strategie robuste e continue di sostegno all’imprenditoria giovanile capaci di generare feconde attività innovative; al loro posto, nei migliori casi, abbiamo avuto deboli e complessi incentivi finanziari.
L’Istat con il VI Censimento dell’Agricoltura ha evidenziato che i giovani agricoltori con meno di 40 anni sono il 9,9% del totale di cui solo la metà ha meno di 35 anni!!! E che il rapporto tra giovani e imprenditori over 55 è pari a 0,08 ovvero un giovane ogni otto imprenditori con più di 55 anni!”
“Purtroppo –continua Flavio Sobrero- in Italia da alcuni lustri ai giovani che vogliono intraprendere un’iniziativa imprenditoriale in agricoltura si presentano all’entrata 4 gigantesche categorie di barriere: economiche, come l’insufficiente reddito derivante dall’attività agricola; di mercato, come la bassa disponibilità del bene terra, il costo del lavoro elevato e poco flessibile, la forte difficoltà di accesso al credito; informative e culturali, come la cronica carenza del “sistema della conoscenza”; legate allo “sviluppo dei territori” e alla “insufficiente dotazione di servizi” che deprimono la “volontà del fare”. Abbiamo scelto e deciso di redigere un memorandum, come forma di comunicazione concisa e diretta e quindi in grado di riassumere i punti più controversi della “Questione giovanile” e del relativo “Ricambio generazionale”.
Al coordinatore provinciale dell’Agia, Matteo Gerbino, il compito di illustrare i contenuti del documento.
“ I giovani agricoltori dell’Agia – informa Gerbino – chiedono che entro 6 mesi dall’insediamento del nuovo governo si individui una “strategia per il settore Agroalimentare italiano” che consenta di realizzare un modello produttivo evoluto che sia capace di coniugare gli obbiettivi della crescita sostenibile, intelligente e inclusiva, che si istituisca la “Banca della Terra”, che si approvi una legge per la “Difesa del suolo e dell’agricoltura dalla cementificazione”, che si assegnino nell’ambito del nuovo Piano Strategico Nazionale dello Sviluppo Rurale risorse adeguate all’emergenza del ricambio generazionale prevedendo l’istituzione di un “Pacchetto giovani multi misura personalizzabile”, che si istituisca un tavolo del Credito tra Abi e Associazioni di giovani imprenditori che consenta di realizzare un sistema integrato tra Banche, Ismea e Consorzi Fidi per la garanzia al credito riservato esclusivamente ai giovani imprenditori”.
Conclude il presidente dei giovani agricoltori Cia di Cuneo, Sobrero: “Noi giovani di Agia-Cia siamo soggetti più predisposti a intraprendere vie nuove, a sperimentare nuovi approcci e specializzazioni, a cercare nuovi mercati, anche all’estero, perché siamo in media più istruiti e predisposti alla modernità e alle sue immense opportunità di cambiamento. Rifuggiamo dall’idea, anche in un mondo profondamente cambiato dalla globalizzazione, che alcuni nostri coetanei perseguono, di rifugiarci all’estero alla ricerca di un lavoro professionalizzante, secondo loro impossibile da trovare in Italia. Crediamo che la difesa strenua del paradigma produttivo e sociale del passato basato sul modello consumo-rendita-debito pubblico deprima la mobilità sociale, la propensione all’innovazione e quindi lo sviluppo e la crescita economica e perciò debba evolvere in favore di un nuovo schema centrato su valore-investimento-lavoro. Crediamo che il settore agroalimentare possa fornire un contributo essenziale alla crescita economica e sociale del paese attraverso l’affermazione di un ruolo strategico dell’agricoltura che valorizzi le risorse imprenditoriali, garantendo redditività all’impresa.
Per questi motivi vogliamo uno Stato che nelle sue diverse articolazioni sia aperto al nuovo e dia maggiore spazio alle Nuove Generazioni”.

(nella foto: Flavio Sobrero)