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Convegno sul cibo ebraico il 9 e 10 giugno a Pollenzo 


Un convegno internazionale dedicato alla storia e alle trasformazioni del cibo ebraico nel corso dei secoli si tiene a Pollenzo lunedì 9 e martedì 10 giugno prossimi. L’iniziativa è aperta a tutti, senza costi di partecipazione, fino a esaurimento dei posti.
“The Global History of Jewish Food”, promosso unitamente dalla New York University e dall’Università di Scienze Gastronomiche – organizzato su iniziativa del professor Simone Cinotto (docente di Storia Contemporanea all’UNISG) e Hasia Diner (Direttrice del Dipartimento di Studi Ebraici e docente del Dipartimento di Storia della NYU) – vede la partecipazione di studiosi provenienti da importanti università degli Stati Uniti e della Germania.
Intervengono infatti al convegno: Ari Ariel, New York University, Flora Cassen, University of North Carolina, Hasia Diner, New York University, Marion Kaplan, New York University, Rakefet Zalashik, Universität Potstdam, Adriana Brodsky, St. Mary’s College of Maryland, Simone Cinotto, Università Scienze Gastronomiche, Gennady Estraikh, New York University, Annie Polland, LES Tenement Museum.

I TEMI DEL CONVEGNO
Il convegno focalizza la funzione e il significato del cibo, gli snodi storici della diaspora, della guerra e della formazione di nuove comunità e identità ebraiche.
Inoltre vengono affrontati i temi dell’origine delle regole dietetiche ebraiche, con il corollario di concetti di purezza e contaminazione, tabù e proibizioni: tema che affascinato alcuni tra i più influenti antropologi del Novecento e il cui conseguente dibattito tra sostenitori delle ragioni materiali ed ambientali e sostenitori delle ragioni simboliche e culturali è risultato fondativo degli studi dell’alimentazione contemporanei.
Un particolare accento viene dato alla rilevanza del cibo nella formazione e nella vita delle comunità ebraiche e come elemento importante nella definizione delle relazioni tra comunità ebraiche e i molti “altri” con cui esse sono venute a contatto nella diaspora.
Inoltre si analizzano temi come il ruolo femminile di guardiane della tradizione e produttrici della ritualità della tavola ebraica, i percorsi di integrazione di apporti gastronomici esterni e di resistenza al cibo dei gentili, e la funzione del Kashrut nel differenziare gli ebrei “pii” o “ortodossi” da quelli “secolarizzati” o “non-osservanti”.

TRE SESSIONI
La conferenza comprende tre sessioni e una tavola rotonda finale. I temi delle tre sessioni sono, rispettivamente:

1) il cibo attraverso i confini giudaici-non giudaici, con esempi quali la “secolarizzazione” delle abitudini alimentari degli ebrei nell’Unione Sovietica, il cibo nelle relazioni tra ebrei e cristiani nell’Italia del Rinascimento, e l’importanza dei venditori ambulanti ebrei nell’Europa Orientale moderna nel formare gli orizzonti gastronomici di ebrei e non ebrei;

2) la tensione tra l’attrattiva del nuovo e la persistenza della tradizione, che comprende i casi studio della cucina ebraica a New York dall’arrivo di massa degli immigrati a inizio Novecento fino ad oggi, la percezione della gastronomia ebraica tra gli ebrei dell’Europa Orientale negli anni tra le due guerre, e l’importanza del cibo tra gli ebrei tedeschi in fuga dal Nazismo;

3) il cibo come strumento di articolazione di conflitti religiosi ed etnici, con interventi sulla trasformazione della cucina ebraica mediorientale in Israele e sulla cucina sefardita in Argentina.
La lingua del convegno è l’inglese. Il servizio di traduzione simultanea è previsto per la prima sessione del 9 giugno mattina.
Il convegno viene inaugurato dal presidente dell’Università Carlo Petrini e vede la partecipazione dello scrittore e giornalista Gad Lerner e l’artista Moni Ovadia.

Il programma è reperibile qui:
http://www.unisg.it/eventi/jews-eat-global-history-jewish-food/
Per informazioni: Ufficio Comunicazione UNISG, telefono: 0172 4585067-15