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Contratti di filiera domande dal 27 novembre


Il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, informa che è stata pubblicata sul sito internet del dicastero, all’indirizzo https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9327, la circolare applicativa per l’attivazione dei contratti di filiera e di distretto 2015-2020.

Lo strumento ha una disponibilità finanziaria di 60 milioni di euro di contributi in conto capitale e di 200 milioni di euro di finanziamenti a tasso agevolato attraverso il Fondo rotativo di sostegno alle imprese.

Quali sono gli obiettivi dei contratti? Sostenere interventi di rilevanza nazionale nei settori agricolo, agroalimentare e delle agroenergie che promuovano l’integrazione delle politiche di investimento dei diversi attori della filiera.
Nella pagina internet si possono trovare i requisiti e le modalità per la presentazione delle domande, da inviare al Ministero a partire dal 27 novembre 2017.

Attraverso il provvedimento si rafforzano i mezzi di controllo del dicastero sulle attività delle imprese e delle banche finanziatrici e viene aumentata la trasparenza dei rapporti tra gli istituti di credito e le aziende della filiera con il vantaggio, rispetto al passato, di un forte contenimento dei tempi e dei costi di gestione dei programmi di investimento.

“Con il percorso – sottolinea il viceministro Olivero – intendiamo proseguire il lavoro di integrazione nelle nostre filiere agroalimentari, supportando i progetti in grado di dare più valore a tutti i settori produttivi coinvolti”.

In quale modo?
“Mettendo insieme l’esperienza delle industrie di trasformazione e il tessuto delle piccole e medie imprese agricole. Con l’investimento possiamo attivare risorse pubbliche e private per 500 milioni di euro, che rappresentano uno sviluppo utile alla crescita dell’intero sistema. Il successo del Made in Italy agroalimentare sarà ancora più forte quanto sapremo essere maggiormente capaci di rafforzare le filiere nazionali nel loro rapporto stretto con il territorio”.

Quali sono le prospettive dello strumento in provincia di Cuneo?
“Il nostro territorio ha una grande vocazione agricola, ma ha una altrettanto rilevante presenza di aziende di trasformazione agroalimentari. È quindi il territorio ideale per sviluppare progetti di filiera che sappiano dare valore aggiunto ai prodotti e ricompensare in modo corretto anche i produttori delle materie prime che, oggi, spesso subiscono le speculazioni dei mercati”.