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Consumo del suolo  in provincia di Cuneo


“La Cia di Cuneo- informa il direttore provinciale Igor Varrone – è in piena sintonia con quanto dichiarato in questi giorni dall’assessore regionale all’Ambiente ed all’Urbanistica, Alberto Valmaggia, a seguito dei dati emersi nel convegno “Il governo del territorio in Piemonte”, organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica: “Bisogna favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, semplificando la burocrazia e ascoltando il territorio”.
Anche se i dati non sono proprio recenti (risalgono, infatti, al monitoraggio 2008-2013), è stato evidenziato che se sull’intera area piemontese (2.538.699 ettari) la superficie urbanizzata è cresciuta da 139.924 a 147.316 ettari, cioè dal 5,5 al 5,8%, i dati per la provincia di Cuneo sono migliori, essendo passati dal 3,1% del 1991 al 4% del 2008, al 4,3% del 2013, una crescita in termini percentuali minore rispetto al resto del Piemonte”.
“Il commento di Valmaggia – prosegue Varrone – non fa una grinza quando evidenzia che “il rallentamento del trend è determinato dagli effetti recessivi della congiuntura economica sul settore edilizio e, in parte, dall’affermarsi di una maggior attenzione ad un modello di crescita attento ai principi della sostenibilità ambientale e di politiche regionali e provinciali mirate all’individuazione di strumenti utili al controllo del fenomeno”.
Ma davvero, in concreto, si sta andando in questa direzione? Non assistiamo, forse, ancora alla solita scena, tanto deprecata a parole, di nuove strade, nuove strutture, nuovi capannoni costruiti sottraendo terreno a seminativi, prati, orti e vigneti? Mentre si organizzano convegni meritevolissimi di attenzione, molti comuni, anche nel cuneese alle prese con problemi di bilancio, per far cassa con gli oneri di urbanizzazione, continuano a pianificare tanti sacrifici di suolo. Basta percorrere una qualunque strada provinciale per avere conferma di quanto asserito: avanzata di edifici, lottizzazioni, centri commerciali ed infrastrutture stradali, con effetti di degrado del paesaggio. Chiediamo, allora, che dalle enunciazioni si passi ai fatti, che parlare di rigenerazione urbana non resti un semplice esercizio retorico ma si dia avvio alla indispensabile riconversione dell’economia legata all’urbanizzazione del territorio ed allo spreco di spazi. Valmaggia ci ha ricordato che “I principi della legislazione e della pianificazione regionale vanno verso l’obiettivo di limitare il consumo del suolo e di tutelare il terreno agricolo, dal momento che si è già notevolmente ridotto, e di favorire il recupero e la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. In particolare, lo prevedono le norme dei Piani piemontesi Territoriale e Paesaggistico: quest’ultimo adottato a maggio dalla Giunta Chiamparino”. Bene! La Cia di Cuneo – conclude Varrone – fotografa la situazione: ci sono in provincia migliaia di metri quadrati di capannoni dismessi e di reliquati di strade: ora basta dar vita ad altri! Non si deve più continuare a ricoprire di cemento ed asfalto nuovo terreno fertile! La nostra regione, ci ha ben ricordato Valmaggia, ha approvato, pochi mesi fa, norme che stabiliscono uno stop al consumo di suolo. Ora bisogna essere conseguenti e riconoscere che gli agricoltori svolgono un ruolo di primo piano nella difficile impresa di tutela del territorio e, nel contempo, dimostrare nei fatti che l’agricoltura è volàno di riequilibrio ambientale, produttivo e sociale”.