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Consorzi irrigui a secco di contributi


Si è tenuta mercoledì scorso in Regione una riunione dell’Associazione dei Consorzi Irrigui Piemontesi alla presenza dell’assessore regionale Ferrero e dei dirigenti dell’Assessorato, che hanno compiuto insieme un’attenta verifica sulla possibilità di finanziare, tramite il nuovo PSR, i Consorzi irrigui. Dalla verifica è però emerso che le risorse disponibili per favorire il risparmio acqua debbono essere destinate esclusivamente alle singole aziende.

I Consorzi irrigui si trovano quindi nell’impossibilità di accedere a finanziamenti sia regionali, sia nazionali, e rischiano di vedersi preclusa ogni genere di attività di manutenzione o miglioramento, non potendo neppure contare sul sostegno delle aziende agricole che non navigano in “buone acque”, è proprio il caso di usare questo termine, dal punto di vista economico.

Il prosieguo del dibattito ha riguardato la necessità di fare pressione, utilizzando gli strumenti di legge esistenti, per convincere i gestori dei vari Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) a concorrere alle spese di manutenzione, dato che gli stessi Ato scaricano le acque di troppo pieno delle reti fognarie nei canali di irrigazione, costringendo i Consorzi ad un’opera di bonifica, particolarmente impegnativa, nei periodi di piogge intense e di calamità atmosferiche.

I convenuti hanno infine proposto di avviare fin da subito un’opera di sensibilizzazione, vista la probabile scarsità di acqua nel periodo irriguo, nei confronti degli enti gestori dei vari bacini montani destinati a produzione di energia elettrica, perché attuino una corretta e attenta gestione dei rilasci in modo da preservare il maggior quantitativo d’acqua per i momenti di emergenza. Una corretta ed attenta gestione che non dovrebbe venir meno anche nei normali periodi “normali”.

(Fonte: Cia Piemonte)