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Consigli della Forestale per chi raccoglie i funghi


“Le grandi piogge delle passate settimane hanno creato nei boschi le condizioni ideali per il proliferare dei funghi anticipando la stagione di oltre un mese”, così la Forestale che presenta un vademecum per il perfetto fungaiolo. Sono già numerosi gli appassionati nei boschi e anche gli interventi della stessa Forestale che per evitare incidenti ha pensato di redigere un decalogo per chi raccoglie funghi, ricordando che in caso di necessità è bene sempre contattare il 1515, il numero di Emergenza Ambientale del Corpo forestale dello Stato.
Al n.1 di questo vademecum si trova: in caso di dubbi sul raccolto, effettuare un controllo presso gli Ispettorati Micologici o l’Azienda Sanitaria Locale. Al n. 2: il raccolto giornaliero non deve superare 3kg per persona. Al n. 3: non utilizzare rastrelli o uncini. Al n. 4: pulire sul posto il fungo dai residui di rami, foglie e terriccio per garantire la sua integrità. Al n. 5: i funghi raccolti devono essere trasportati in contenitori rigidi ed areati, non usare sacchetti di plastica. Al n. 6: documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche. Al n.7: comunicare i propri spostamenti prima di intraprendere l’escursione. Al n. 8: evitare di inoltrarsi da soli nel bosco, la presenza di un compagno è garanzia di un primo soccorso. Al punto n. 9: consultare, prima della partenza, i bollettini meteorologici e osservare costantemente l’evoluzione delle condizioni meteo. Ed, infine, al n. 10: scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’impegno e alla lunghezza dell’escursione.
“La raccolta e la commercializzazione dei funghi – ricorda la Forestale – è disciplinata da leggi nazionali, regionali o dai regolamenti locali che indicano le specie, le dimensioni, e il quantitativo massimo di funghi che si possono raccogliere, oltre al calendario dei giorni consentiti. Alcune Regioni prevedono anche l’obbligo del possesso di un tesserino autorizzativo, per richiedere il quale andrà allegato anche l’attestato di partecipazione ad uno specifico corso micologico”.