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Confagricoltura Cuneo richiama i politici


“Parto da un presupposto oggettivo: l’agricoltura è l’unico settore in Italia che dal punto di vista occupazionale nel 2012 ha mostrato segnali di crescita, garantendo lavoro ad oltre un milione di persone. Anzi nel secondo trimestre dello scorso anno, stando a dati ufficiali, le assunzioni sono cresciute del 10,1%. Per questo chiediamo alla politica quell’attenzione che il settore merita”. Così Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, introduce le richieste del settore in vista delle prossime elezioni.
Poi entra nel merito delle priorità: “C’è bisogno anzitutto di un cuneo fiscale più agevole che incentivi l’assunzione di manodopera. In secondo luogo serve maggiore chiarezza sul regime di tassazione – prosegue Oreste Massimino -, mi riferisco in particolare a quanto avvenuto di recente con le società agricole: per il momento è prorogata al 2015 l’entrata in vigore della norma che impedisce alle società agricole di persone e capitali, che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale, piuttosto che a bilancio. Ma gli imprenditori agricoli devono sapere cosa accadrà dopo per programmare gli investimenti”. Per Confagricoltura Cuneo sono prioritari altri due aspetti: l’alleggerimento dell’asfissiante carico burocratico e l’istituzione di un sistema previdenziale ‘ad hoc’ per l’agricoltura.
Per il direttore della Confagricoltura di Cuneo, Roberto Abellonio, regna l’insoddisfazione per la scarsa considerazione della politica nei confronti del settore. Emblematico è il caso dell’Imu su terreni e fabbricati agricoli: “Il comma 8 dell’articolo 13 del Dl 201/2012 – continua Abellonio – prevedeva un alleggerimento delle aliquote da adottare entro il 10 dicembre nel caso in cui il gettito fosse stato superiore a quanto stabilito dal ministero dell’Economia nell’acconto di giugno. Che fine ha fatto questo decreto, visto che i dati del ministero parlano di un incasso ben superiore? Va fatta chiarezza sulla stortura di un tributo che colpisce due volte i beni produttivi agricoli, prima come terreni e poi come fabbricati strumentali all’esercizio delle attività agricole e, di conseguenza, chiediamo al nuovo Governo, in primis, l’immediata cancellazione dell’Imu sui fabbricati strumentali”.
A questa gravosa tassazione seguono poi tante promesse disattese e molti provvedimenti che, seppur corretti nella logica fondante, hanno talvolta ricadute molto negative. “Sono mesi ormai che dichiariamo la nostra contrarietà a misure come il nuovo Piano d’azione nazionale (Pan) in materia di utilizzo dei prodotti fitosanitari – riprende il direttore di Confagricoltura Cuneo – perché, senza dialogo e concertazione con le parti interessate, va a caricare il settore di balzelli e oneri burocratici perlopiù inutili, in quanto l’attenzione dell’agricoltura nei confronti della salute dei consumatori e della tutela ambientale è già massima”. Ma anche l’applicazione rigorosa delle leggi, sebbene doverosa, non tiene conto, in alcuni casi, delle difficoltà che può provocare agli imprenditori. “Prendiamo il tema della sicurezza – conclude Abellonio -; tutti siamo consapevoli della sua importanza e nessuno intende abbassare la guardia su questo fronte, ma sarebbe opportuno declinare con maggior attenzione le norme contenute nel Testo Unico. Discorso simile anche per quanto riguarda l’offerta formativa, con un numero eccessivo di corsi che gli imprenditori sono chiamati a frequentare. Non è con una certificazione o un attestato in più che si migliora la sicurezza in azienda”.

(nella foto: Roberto Abellonio)