Concimazione primaverile della vite e epoca di distribuzione della sostanza organica
CONCIMAZIONE PRIMAVERILE DELLA VITE
L’obiettivo di medio e lungo periodo della concimazione è quello di contribuire al mantenimento nel tempo di un adeguato livello di fertilità dei suoli e ridurre fenomeni abbastanza diffusi di stanchezza dei terreni. La fertilità del terreno corrisponde alla sua capacità di essere produttivo nel tempo ed è legata allo stato fisico, chimico e microbiologico. La concimazione è una pratica che consente il ripristino della fertilità a seguito delle asportazioni dovute alla produzione e a quanto la pianta necessita per la propria crescita (produzione di nuovi tralci, radici, fusto, foglie), nonché alle perdite di elementi del terreno per effetto del dilavamento causato dalle piogge.
Con la ripresa vegetativa riprende l’assorbimento di elementi minerali dal terreno da parte della vite. Tale fenomeno avviene gradualmente già nelle prime fasi vegetative per raggiungere la punta massima in prossimità della fioritura.
La concimazione risulta particolarmente utile nel primo periodo vegetativo quando per condizioni di basse temperatura del terreno e per andamenti meteorologici sfavorevoli la liberazione di elementi nutritivi è ridotta.
La corretta esecuzione di questa pratica agronomica è molto importante per mantenere un equilibrato sviluppo vegeto-produttivo del vigneto, che dovrà essere valutato appezzamento per appezzamento al fine di non incorrere in gravi problematiche produttive e fitosanitarie.
Per i vigneti con eccessi di vigore è importante sospendere la concimazione azotata per cercare di riportare il vigneto in situazioni di equilibrio. In questi casi si contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo tramite un appropriato uso dell’irrigazione e l’adozione dell’inerbimento anche sul filare.
EPOCA DI DISTRIBUZIONE
La vite presenta due picchi di attività radicale: uno nel periodo successivo alla vendemmia (settembre/ottobre) e uno in primavera, dalla ripresa vegetativa alla fioritura (aprile). L’epoca ottimale per la distribuzione dei concimi minerali coincide, quindi, con queste fasi di elevata capacità di assorbimento radicale.
Per i concimi organici il periodo migliore è quello successivo alla vendemmia. La distribuzione primaverile è la meno indicata, in quanto può liberare quantità di azoto eccessive durante l’estate, che possono contribuire a determinare un eccessivo vigore.
Per quanto riguarda l’azoto, è importante frazionare gli apporti :
1/3 in autunno e 2/3 in primavera, al fine di mantenere un migliore equilibrio vegeto-produttivo.
Da osservazioni effettuate in vigneti di collina gestiti da più anni con la tecnica dell’inerbimento totale, si nota in alcuni casi, una riduzione eccessiva della vigoria. In questi casi la concimazione va tarata alla situazione realmente presente.
Inoltre, si comunica per le aziende interessate alle misure agroambientali:
occorre redigere il registro dei trattamenti 2018 ( quaderno di campagna ) e il piano di concimazione facendo riferimento all’analisi del terreno (si ricorda la validità di anni 5) e agli asporti della coltura.
Fonte: Mondagri, Alba