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Coltivazioni arboree e riso a rischio con la riforma Pac


Dopo che i negoziatori di Parlamento, Consiglio e Commissione Ue hanno trovato la scorsa settimana il tanto sospirato accordo sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020, confermando sostanzialmente le cifre del bilancio comunitario sui livelli dell’accordo di febbraio tra i capi di Stato e di Governo, sono proseguiti a Lussemburgo i negoziati interistituzionali (triloghi) sulla riforma della Pac in vista del decisivo Consiglio agricolo.
In queste convulse ore sono stati fatti progressi su molti aspetti, ma non su tutti. In base alle prime notizie starebbero emergendo alcuni orientamenti che potrebbero rappresentare una minaccia per la nostra agricoltura. Si tratta, in particolare, della necessità di realizzare “aree a focus ecologico” per una certa percentuale delle superfici agricole delle aziende. Per il riso, si starebbe ipotizzando di eliminare la deroga prevista nei mandati negoziali di Parlamento e Consiglio, per le aziende con il 75% di colture in sommersione, mentre non si raggiungerebbe un consenso sufficiente per esentare le coltivazioni arboree da questo adempimento, che rischia di gravare notevolmente sull’operatività aziendale.
Agrinsieme, il coordinamento tra Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare, ha immediatamente denunciato questi rischi, confidando che si rifletta su questi aspetti cruciali e che, anche grazie all’impegno dei nostri europarlamentari e del nostro Governo, si trovi una convergenza per evitare nuovi impegni a carico di una produzione chiave per il nostro sistema agricolo.